Edilizia in ripresa in Ciociaria. Allarme dei costruttori: «Manca la manodopera e il caro-materiali ci mette in ginocchio»

Massaro, presidente Ance Frosinone
di Stefano De Angelis
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Sabato 29 Gennaio 2022, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 00:29

Lo scenario dipinto è agrodolce. Crescono, dopo i primi segnali di ripresa rilevati a un anno dalla pandemia, i principali indicatori del comparto, compreso quello sugli occupati, ma restano aperti alcuni fronti di preoccupazione, come la mancanza di manodopera e i tempi della burocrazia. Con l’arrivo del superbonus per le ristrutturazioni, inoltre, c’è un altro aspetto che genera timori: l’aumento del costo dei materiali. A tracciare il bilancio sul pianeta edilizia in Ciociaria è stato, ieri, il presidente dell’Ance Frosinone (associazione dei costruttori), Libero Angelo Massaro. In vista del Pnrr, ha colto l’occasione anche per lanciare appelli alla politica e alle associazioni di categoria «per una coesione nella programmazione e per la scelta di progetti vincenti per l’economia del territorio».

I DATI
«Partiamo dai dati, che indicano una ripresa - ha spiegato -. L’edilizia sta attraversando un periodo di crescita, sotto la spinta dei bonus e del Pnrr. Nel giro di un anno, rispetto al settembre 2020, è stato registrato un incremento del 7 per cento dei lavoratori iscritti alla cassa edile, cioè quelli attivi, saliti a 6.528. L’aumento ha riguardato anche il numero delle imprese (1.227, +8 per cento), la massa salariale corrisposta (+24 per cento, attestandosi a circa 63 milioni di euro) e le ore di attività, quelle lavorate (+24 per cento, per un totale di 5.693.710). Ad ogni modo siamo sempre distanti dalle dimensioni occupazionali del 2007».

Massaro ha poi sottolineato altri segnali confortanti, gli stessi emersi sul piano nazionale, come il trend al rialzo per gli investimenti e la produzione nelle costruzioni, per le compravendite delle case, per il finanziamento alle imprese per l’edilizia residenziale e per i mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. «In controtendenza - ha affermato - ci sono i bandi per i lavori pubblici, ma è dipeso dall’effetto del lockdown causato dal Covid-19».


LE CRITICITÀ
Il presidente dell’Ance ha anche toccato questioni definite fondamentali per non rischiare di paralizzare la fase di slancio.

Le ha chiamate «criticità».

«Sono in particolar modo tre: la burocrazia, il caro-materiali e la carenza di manodopera e di personale qualificato» ha sottolineato. «Tra le problematiche c’è quella legata alle fasi autorizzative e ai tempi di cantierizzazione. Le lungaggini e la durata dell’iter creano incertezza e rallentano tutte le fasi». Poi, parlando del superbonus, ha aggiunto: «Continuano ad arrivare modifiche alla normativa che mettono a rischio le imprese che stanno investendo».

Capitolo materie prime. Massaro non ci sta e tuona: «Il costo dei materiali è schizzato alle stelle e ciò sta mettendo in ginocchio il settore delle costruzioni e rappresenta un pericolo per la realizzazione delle opere, anche del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si registrano rincari anche del 100 per cento. Cemento, legname, ferro, cappotto termico: c’è stata un’impennata dei prezzi. I ponteggi sono introvabili e hanno raggiunto importi triplicati rispetto al passato, anche fino a 60 euro a metro quadrato. A incidere non è soltanto la forte domanda, ma anche la speculazione» .

E poi le difficoltà nel reperire le risorse umane: «C’è scarsità di figure professionali, ciò rischia di fermare i cantieri: mancano ingegneri, architetti, geometri, artigiani e operai specializzati. Bisogna investire sulla formazione, è indispensabile. Stiamo sviluppando - ha concluso - un servizio per la centralizzazione degli acquisti e per il reperimento della manodopera: guardiamo anche alla possibilità di preparare adeguatamente lavoratori stranieri».

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