Bilancio 2022 e priorità, Stirpe: «Stazione Tav e rigenerazione del territorio cruciali per il futuro della Ciociaria»

Bilancio 2022 e priorità, Stirpe: «Stazione Tav e rigenerazione del territorio cruciali per il futuro della Ciociaria»
di Stefano De Angelis
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Domenica 25 Dicembre 2022, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 13:40


Puntare su infrastrutture e grandi opere in grado di far compiere il salto di qualità. Non solo questo, però. La strada per il rilancio della Ciociaria passa anche attraverso una programmazione mirata, tesa a rendere attrattivo il territorio all'insegna della competitività, e il recupero del patrimonio strategico esistente, da riqualificare e potenziare. A indicare la via è Maurizio Stirpe, capitano d'industria. Da tanti anni è al timone della Prima Sole spa, con diciotto stabilimenti in Europa e Sudamerica. Vicepresidente di Confindustria, è anche patron del Frosinone calcio.

Prima il Covid, poi la guerra, l'inflazione, i rincari energetici, del gas e delle materie prime. Che anno è stato per il comparto industriale locale?
«È stato un 2022 di grande incertezza, di contraddizioni e che lascia un'eredità non chiara sulle prospettive future. Ci sono tante incognite, troppi nodi che debbono essere risolti. Ci aspetta un cammino difficile. In tre anni il mondo è cambiato profondamente sul piano geopolitico ed economico, evidenziando una lotta tra blocchi, tra Stati Uniti, Europa e Cina. In questo scenario l'Europa deve acquisire la giusta postura per contrapporsi in modo efficace ed efficiente e affrontare le varie sfide, in particolare sulla transizione energetica, digitale e ambientale.

La combinazione di una serie di fattori ha evidenziato un certo rallentamento del settore industriale, quello più sensibile. Di contro, però, quello dei servizi è ripartito bene dopo il crollo del 2019 e quello dell'edilizia sta godendo di un momento migliore rispetto a 3-4 anni fa. Ad ogni modo quella attuale è una fase in chiaroscuro, su cui aleggia l'inflazione, che determina l'aumento dei tassi d'interesse: tutto ciò si ripercuoterà sul passo del sistema economico che sarà più lento. Le dinamiche negative che in modo trasversale hanno colpito tutto il Paese, inoltre, hanno accentuato le criticità strutturali della Ciociaria. Il territorio deve ripartire da un nuovo progetto di sviluppo e dal coraggio di osare».

È stato fatto abbastanza per affrontare la crisi?
«Dal punto di vista generale il governo Draghi ha preso una direzione importante riguardo alle politiche di risanamento del Paese. Il nuovo governo si è mosso sulla scia di quella direzione, ma ancora è prematuro sapere quale sarà l'atterraggio definitivo. Sul piano locale, invece, la Ciociaria necessita di un piano che parta dalla rigenerazione delle città e del territorio».

È stato un anno di elezioni tra Comunali nel capoluogo, Politiche e Provinciali. Si è parlato molto di infrastrutture, secondo lei quali sono le priorità?
«Bisogna riqualificare il potenziale esistente e saper esprimerne il valore. Faccio due esempi: il nuovo stadio di Frosinone, che era in abbandono, è un modello di rigenerazione, come lo saranno gli impianti sportivi di Ferentino e Fiuggi. La stessa modalità operativa potrebbe essere replicata in altri settori. In sostanza, bisogna abbellire il territorio, rendere migliore quello che già c'è. Poi c'è il tema centrale, quello della stazione dell'alta velocità ferroviaria. Le fermate dei treni Frecciarossa sono il punto di partenza, quello d'arrivo dev'essere la realizzazione dello scalo, dove già previsto (tra Ferentino e Supino, Ndr). Aprirebbe nuovi scenari di crescita, fungerebbe da cerniera tra l'Abruzzo e la provincia di Latina, ci avvicinerebbe di più all'Europa tramite il corridoio infrastrutturale e consentirebbe di pianificare lo sviluppo del turismo in modo più industriale di quanto fatto finora. Stazione Tav, rigenerazione territoriale, transizione digitale e verde sono le priorità».

L'automotive da sempre fa da traino per l'economia provinciale. Come si riparte per salvaguardare settore e indotto?
«Cassino è una delle quattro unità produttive del Centro-sud Italia. Bisognerà vedere quale sarà la strategia di Stellantis nel nostro comprensorio, ma se vogliamo che investa è fondamentale creare le condizioni di competitività territoriale che il costruttore richiede e che in altri posti già offrono. Bisogna rendersi attrattivi. Parallelamente il sistema Italia deve creare i presupposti per favorire l'insediamento di altri costruttori di auto».

I sindacati hanno lanciato l'allarme per la paventata perdita di circa 2.800 posti di lavoro in Ciociaria nel 2023. Quali i rimedi per scongiurare questo scenario?
«Affiancare ai settori occupazionali tradizionali altre occasioni di sviluppo, con progetti nuovi e innovativi che facciano leva su infrastrutture moderne e rigenerazione».

A febbraio si voterà per le Regionali. Cosa si aspetta da chi vincerà?
«Che si avvii subito un serio dibattito sulle priorità della Ciociaria e del Lazio, sui piani operativi da mettere in campo. Serve un forte processo di rinnovamento, nelle idee e nelle modalità d'azione».

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