Coltivazioni devastate dai cinghiali, a Sora i cittadini temono per la sicurezza durante le passeggiate

Coltivazioni devastate dai cinghiali, a Sora i cittadini temono per la sicurezza durante le passeggiate
di Roberta Pugliesi
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Venerdì 12 Agosto 2022, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 17:50

Grappoli d’uva, granoturco e piantine di ortaggi: i cinghiali hanno mangiato tutto. Danni ingenti nei terreni alla periferia di Sora, in particolare nelle contrade di San Giorgio e Vado Pescina dove gli agricoltori continuano a lamentare la presenza degli ungulati che sta diventando un problema serissimo. È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato nelle ultime ore da alcuni residenti che chiedono agli organi competenti di intervenire una volta per tutte per risolvere una questione che si protrae ormai da troppo tempo. Oltre ai danni di natura economica arrecati in questi giorni da intere famiglie di cinghiali - danni che il più delle volte non vengono indennizzati oppure risarciti in maniera inadeguata - c’è anche il problema legato alla sicurezza. Più di qualcuno, infatti, ha anche informato carabinieri e polizia locale della presenza di questi animali - il cui numero è raddoppiato a livello nazionale negli ultimi 10 anni - che circolano nelle ore serali e notturne nei pressi delle abitazioni, con il pericolo che possano sentirsi in pericolo e quindi attaccare l’uomo.

IL RACCONTO
«Avevamo appena finito di mettere a dimora un migliaio di piantine di verdura. Avevamo speso tanti soldi per comprarli e tanta fatica e sudore per piantarli - racconta un cittadino -. In due notti i cinghiali hanno distrutto tutto. Come gli “unni” sono passati sopra i nostri terreni ed hanno raso al suolo ogni cosa. Si sono portati avanti i tralci di vite mangiando grappoli d’uva che stavano maturando e che avremmo dovuto raccogliere a settembre. Hanno danneggiato il campo di granturco. Siamo senza parole. Non è giusto, è arrivato il momento che qualcuno intervenga». I cinghiali scorrazzano in lungo e largo nella zona periferica di Sora vanificando tanti sacrifici fatti da molte famiglie che hanno orti e terreni non soltanto per il proprio fabbisogno ma anche come fonte di reddito. L’amarezza è tanta. Qualcuno si è rivolto anche alla Forestale, qualcun altro munito di pazienza ha anche comprato delle reti per recintare le culture ma serve a poco. A tutto questo, come detto, c’è il problema legato alla sicurezza anche stradale. Capita, infatti, che nelle ore serali gli ungulati attraversino all’improvviso la carreggiata inducendo automobilisti e motociclisti a sterzare bruscamente rischiando di finire fuori strada. «Abbiamo paura, la sera con il fresco è bello fare una passeggiata ma imbattersi in questi animali non è certo piacevole. Come si deve fare? Dobbiamo convivere con loro?». Fino a qualche tempo fa del problema si era fatto portavoce l’attuale consigliere comunale di opposizione Lino Caschera che commenta: «Il problema è molto serio e i cinghiali che la sera percorrono le strade nelle aree periferiche sono molti. I danni sono elevati, il più delle volte non ci sono indennizzi e per tante famiglie sostenere ulteriori spese per riseminare e ripiantare non è sostenibile. È giunto il momento di attuare politiche serie e concrete, è una questione di competenza della Regione».
Le segnalazioni si moltiplicano, da Cassino la scorsa settimana e San Giorgio a Liri, ad Arpino e da diversi comuni della Valle di comino.

Le liquidazioni dei danni del 2019 sono arrivate all’inizio di quest’anno e secondo le associazioni di categoria sono del tutto inadeguate, con uno stanziamento che avrebbe coperto appena il 33% del danno accertato. Si aggiunge, infine, che il danno accertato - come ha in più occasioni sottolineato anche Confagricoltura Frosinone - non è nemmeno quello reale ma stabilito in modo empirico senza considerare tutti i danni ai magazzini, a canali, strutture, recinzioni e abitazioni.

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