È una specie vegetale ritenuta a rischio estinzione, inserita nella “Direttiva habitat” e nella categoria “Vulnerabile” delle liste regionali. C’è chi ne va alla ricerca, nei prati e sui monti, per farne un uso erboristico, in particolare perché si ricava un tipico liquore. Ma per farlo, per poi degustarlo, bastano poche decine di grammi. In tre, però, due ciociari, uno di Sora e l’altro di Isola del Liri, e un uomo di Colleferro, sono stati trovati con ben cinquanta chili di radici di genziana e sono finiti nei guai: per loro è scattata una sanzione amministrativa e la denuncia alla Procura di Cassino. È accaduto nel versante frusinate del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nella zona della Val di Comino.
I guardiaparco del reparto di San Biagio Saracinisco, durante un servizio di controllo finalizzato anche a prevenire la raccolta abusiva di queste specie autoctone, hanno notato tre persone e si sono insospettiti: stando alla ricostruzione, stavano trasportando cinque voluminosi sacchi in un’area di alta montagna, ricompresa nella zona speciale di conservazione “Cime massiccio della Meta”.