"Ospedali, medici e malattie dei tempi passati", viaggio nella storia. Sabato a San Donato la presentazione del libro

"Ospedali, medici e malattie dei tempi passati", viaggio nella storia. Sabato a San Donato la presentazione del libro
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 21:17 - Ultimo aggiornamento: 23:32

Sabato 25 febbraio, alle 17.30, nella sala consiliare del Comune di San Donato Val di Comino verrà presentato il nuovo libro della professoressa Rosanna Tempesta dal titolo “Dai registri parrocchiali e comunali di San Donato Val di Comino - Ospedali, medici e malattie dei tempi passati”.

Ai saluti del sindaco Enrico Pittiglio e del parroco-abate don Aquino Toma faranno seguito gli interventi di Giovanni Del Giaccio, caposervizio del Messaggero di Frosinone, che si occupa di sanità da oltre trent’anni, di Renato Tamburrini, già direttore del sistema bibliotecario dell’Università di Pisa, di Giuliano Fabi, medico e socio Archeoclub. Parteciperà anche il presidente dell’Ordine dei medici di Frosinone, Fabrizio Cristofari.

Il libro ripercorre la storia delle calamità, che colpirono in passato i sandonatesi, mirabilmente descritte dall’abate Nicola Salvucci e soprattutto dall’abate Carlo Coletta (oggi Coletti) nei registri parrocchiali del 1700, in particolare nei volumi VI e VII dei morti.

Ad esse vanno aggiunte quelle che emergono dai verbali dei registri comunali. La descrizione dell’insorgere e del diffondersi delle malattie evidenzia quali fossero di quei tempi le carenze igieniche ed alimentari, le difficoltà della medicina a curare i pazienti per mancanza di medicinali, di strumenti, di luoghi di ricovero. Inevitabile il paragone con i nostri tempi.

L’argomento è arricchito da una breve ricostruzione della storia della sanità quale essa risulta dagli archivi e che ben delinea il faticoso cammino della sanità pubblica da beneficenza a diritto. La narrazione si arresta al 1978, anno in cui l’assistenza sanitaria viene estesa a tutti i cittadini, a prescindere dall’attività lavorativa. Prima di tale data, infatti, il diritto alla tutela della salute era strettamente collegato alla condizione lavorativa e quindi non era considerato un diritto di cittadinanza nel senso pieno del termine.

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