Provinciali, scontro nel centrodestra. Da Ruspandini "no" a Mastrangeli: «Gli faccio gli auguri». Il sindaco: «FdI distruttiva»

Provinciali, scontro nel centrodestra. Da Ruspandini "no" a Mastrangeli: «Gli faccio gli auguri». Il sindaco: «FdI distruttiva»
di Stefano De Angelis
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 13:41

È frattura totale nel centrodestra locale sul candidato alla presidenza della Provincia di Frosinone. Fratelli d’Italia, primo partito in Ciociaria, bolla come “impraticabile” l’opzione Riccardo Mastrangeli, sindaco del capoluogo e uomo politico dal profilo civico, ma vicino alla Lega. E così tutto torna in discussione. Non solo: riprende quota una soluzione cosiddetta trasversale, quella che al momento, insieme ad altre, starebbe valutando non solo Fratelli d’Italia, ma anche il Partito democratico.

LO SCOSSONE
Il terremoto all’interno della coalizione è avvenuto all’indomani del passo di Mastrangeli: «Dopo la sollecitazione di tanti sindaci e amministratori, accetto di concorrere per la presidenza.

Ho preso la decisione di proporre la mia candidatura anche perché, pur appartenendo alla sensibilità politica del centrodestra, sono tanti gli amministratori di tutte le estrazioni politiche e civiche che vedono in me, quale sindaco del capoluogo, una figura di garanzia». Così, appena quarantotto ore fa, il primo cittadino del capoluogo ha annunciato la sua discesa in campo, rendendosi allo stesso tempo disponibile a un «confronto» su possibili alternative, cioè su altri nomi, e a fornire il proprio «consenso incondizionato» nel caso di piena «sintesi» del centrodestra su altri esponenti (i sindaci sono gli unici che possono guidare l’ente di piazza Gramsci).

Una mossa politica che, però, ha fatto calare il gelo tra gli esponenti del partito della Meloni. Non ha innescato soltanto la reazione del sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, che ha parlato di «autoproclamazione senza una consultazione e un progetto condiviso con Fratelli d’Italia». «Mastrangeli - afferma Caligiore - così facendo si assume la responsabilità di una rottura ingiustificata e senza precedenti con gli alleati».

RUSPANDINI
A segnare il solco, utile per capire la profondità della spaccatura, è stato il deputato Massimo Ruspandini, leader provinciale di Fratelli d’Italia. «Mastrangeli ha deciso di fare tutto da solo e di andare avanti? Va bene, gli faccio gli auguri, ma non avrà il sostegno del nostro partito - ha spiegato il parlamentare -. Non convergeremo affatto su Mastrangeli. Ci sono anche altri sindaci capaci e di gradimento». A questo punto cosa farà FdI? «Dialogheremo con Forza Italia e vedremo cosa ne verrà fuori. Visto che la Provincia è un ente di secondo livello e considerato che il sindaco Mastrangeli sembra aver perseguito la via della trasversalità, allora proveremo a farlo anche noi» ha aggiunto Ruspandini.

MASTRANGELI
Il sindaco del capoluogo, però, non ci sta. Ha ribattuto, in maniera piccata, a Fratelli d’Italia. «La mia iniziativa aveva una finalità costruttiva, cioè quella di favorire la piena unità del centrodestra per giungere a una candidatura condivisa - ha spiegato Mastrangeli -. La mia è stata una mano tesa per promuovere e costruire, con senso di responsabilità, un percorso comune. Non si è tenuto conto del senso del mio intervento, anzi. La reazione e l’atteggiamento di Fratelli d’Italia racchiudono un fondamento di carattere distruttivo, è una presa di posizione di chiusura e che tende a demolire la possibile aggregazione del centrodestra. Probabilmente c’è qualcosa di preconcetto».

LA LEGA RILANCIA
In giornata a rilanciare la candidatura del sindaco di Frosinone sono stati i consiglieri provinciali della Lega, Andrea Amata e Luca Zaccari: «Mastrangeli è la figura migliore per ricoprire il ruolo di presidente della Provincia. Oltre alle qualità umane, alle doti amministrative dimostrate negli anni, come sindaco della città capoluogo rappresenta la figura di sintesi e di garanzia per l’intero territorio. In un momento complicato e complesso come quello che stiamo affrontando – continuano i due consiglieri – trasformare le elezioni provinciali in terreno di scontro tra fazioni, senza guardare all’interesse di questa terra, sarebbe delittuoso, senza contare che la stessa natura dell’ente Provincia richiede questa lungimiranza».

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