Ruberti, la sera infuocata di Frosinone. Le dimissioni, il ritiro di De Angelis. Lega e M5S incalzano. «Il problema ero io? Ora non c'è più»

Ruberti, la sera infuocata di Frosinone. Le dimissioni, il ritiro di De Angelis. Lega e M5S incalzano. «Il problema ero io? Ora non c'è più»
di Stefano De Angelis
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Sabato 20 Agosto 2022, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 01:49

Una bufera. È quella che ha investito il Pd del Lazio a seguito del video che immortala momenti ad alta tensione nei pressi di un ristorante di Frosinone, dopo una cena di circa due mesi fa, mentre nel capoluogo andavano in scena le battute finali della campagna elettorale per le Comunali.

Nel filmato che riprende la lite verbale, a quanto pare girato da un residente attirato dal chiasso proveniente dalla strada, si sente la voce di un infuriato Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma. Lui, nell’impeto di collera, tra l’altro, fa riferimento a una imprecisata richiesta che gli sarebbe stata fatta durante la cena e, visto il suo sfogo, evidentemente ritenuta irricevibile. «Deve veni’ qui a chiede in ginocchio scusa, perché sennò io stasera scrivo quello che mi avete chiesto a tavola (lo ripetete una seconda volta, NdR). Subito lo scrivo» queste alcune frasi di Ruberti. Il video, con tanto di urla, si chiude con un grido prolungato di una donna.

Quella sera, stando a quanto emerso, oltre a Ruberti, erano presenti anche il leader ciociaro del Pd Francesco De Angelis, presidente del Consorzio industriale del Lazio, suo fratello Vladimiro, il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi, e la consigliera regionale Sara Battisti (Pd), compagna di Ruberti. Quest’ultima ha cercato invano di riportare la calma. Ruberti, sentito dal quotidiano il Foglio, ha commentato così quanto avvenuto: «Si tratta di una lite per motivi calcistici con una terza persona, che non voglio citare, al termine di una cena. Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti». Sulla stessa lunghezza d’onda Battisti, che al quotidiano ha spiegato: «Era un banale diverbio per motivi di tifoseria tra Albino e altre persone sulla Roma e sulla Lazio».

BUFERA POLITICA
Il video ha fatto scoppiare un caso e una bufera politica. Ruberti, con una lettera indirizzata al sindaco di Roma, ha rassegnato le dimissioni, accettate da Gualtieri. Nella missiva ha spiegato di aver «reagito con durezza alla frase “mi ti compro”». De Angelis, invece, ha ritirato la propria candidatura alla Camera nel collegio proporzionale di Roma 1 (sarebbe stato terzo nel listino). Soltanto poche ore prima fonti del Nazareno avevano parlato di «episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze». Le dimissioni e la rinuncia alla candidatura sono state definite «scelte giuste e doverose» dal segretario del Pd, Letta. Il video, intanto, sarà acquisito dalla Procura di Frosinone che intende effettuare verifiche: al momento, però, non risulta aperta alcuna indagine.

LE REAZIONI
Sul caso non sono mancate dure reazioni e prese di posizione dei partiti, in particolare del M5S, della lista civica Raggi in Campidoglio e della Lega. Il partito di Salvini, attraverso Angelo Tripodi, capogruppo in Consiglio regionale, chiede che gli esponenti del Pd facciano chiarezza: «Perché nessuno, con un po’ di buonsenso, può credere alla lite per motivi calcistici» spiega.

Richiesta rilanciata dall’ex sindaco del capoluogo e coordinatore provinciale della Lega, Nicola Ottaviani, che afferma: «Ma davvero vogliono far credere che stessero parlando di un fuorigioco calcistico non concesso durante il derby Roma-Lazio? Il Pd se adesso pensa di insultare anche l’intelligenza minima della gente, propinando una rilettura artefatta di quel video, questo sembra davvero troppo».

Poi Ottaviani sull’ira di Ruberti sostiene: «Per aver avuto una reazione così abnorme, cosa gli era stato richiesto di fare dal potentato politico locale del Pd? Sveli il Pd, immediatamente, cosa c’è sotto questa storia, soprattutto perché quei fatti si sono verificati a distanza di qualche ora dal comizio tenuto a Frosinone dal segretario nazionale Letta. Perché Ruberti dovrebbe diventare il capro espiatorio ed essere sacrificato sull’altare?». Il M5S e la lista Raggi, invece, chiedono, rivolgendosi agli esponenti dem, di «spiegare i contorni di questa vicenda».

IL RITIRO DI DE ANGELIS
Tra i riflessi, dunque, anche l’uscita di scena di De Angelis dalle elezioni politiche di settembre: «Pur essendo completamente estraneo al diverbio al quale ho solo in parte assistito, al fine di evitare strumentalizzazioni durante la campagna elettorale ho ritirato la mia candidatura per il collegio di Roma 1, confermando tutto il mio impegno a supporto della lista del Partito democratico e di tutti i suoi candidati».

Poi il leader ciociaro dei dem ha ripercorso quella serata: «La cena si è svolta dopo un’iniziativa elettorale. Eravamo una ventina di persone a La Taverna. È iniziato tutto da una discussione tra Albino e Adriano, con toni molto accesi, per una vicenda calcistica. Sono usciti dal locale e hanno continuato a discutere animatamente. Alcuni sono usciti per sedare gli animi, ma io ero all’interno e sono uscito solo alla fine per dire di darsi una calmata, altrimenti sarebbero arrivati i carabinieri perché la situazione era degenerata. Tra chi è uscito - aggiunge - c’era anche mio fratello, ma ripeto per sedare gli animi».

E “me te compro” chi lo avrebbe detto e perché? «Questo non lo so - prosegue De Angelis -. Ripeto, nella lite sono volate parole grosse, ma non saprei chi ha detto una cosa del genere a Ruberti». Ad ogni modo, non è stata una bella pagina: «No, è una cosa molto brutta, me ne rendo conto, mi sembra di vivere in un film e tutto questo per una discussione nata su motivi banali - conclude De Angelis -. Proprio perché capisco il peso di questa vicenda, ho rinunciato alla candidatura alla Camera per rispetto del partito in cui milito e per evitare una strumentalizzazione che è subito partita e avrebbe danneggiato la campagna elettorale. Se il problema era De Angelis, ora non c’è più».

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