ll peggio sembra essere alle spalle. Tredici anni di sofferenze, di indicatori con il segno meno e di appelli disperati delle associazioni di categoria. Ora anche in Ciociaria l’edilizia torna a respirare. Anzi, inizia a vedere la luce della ripresa, favorita dalla spinta del superbonus 110 per cento sulle ristrutturazioni che viaggia più forte della pandemia. A certificare i segnali positivi sono i dati sull’occupazione, in crescita rispetto al settembre dello scorso anno, anche per quanto riguarda la massa salariale corrisposta. Allo stesso tempo, però, dal mondo sindacale arriva un monito: «Pesa l’assenza di lavoratori specializzati». Da qui, dunque, l’appello a rimettere al centro la formazione.
I DATI
L’incremento delle maestranze nel comparto delle costruzioni ha riguardato tutta la regione, per un totale di 4.289 posti in più. La Ciociaria, per nuove assunzioni, si colloca sul quarto gradino tra le cinque province laziali, con un aumento di 243 addetti. Nel periodo aprile-settembre 2020, infatti, gli iscritti alla cassa edile erano 4.447, numero salito a 4.690 già a marzo scorso e, a quanto pare, destinato ulteriormente al rialzo. Un trend migliore, oltre all’area romana dove si contano 3.298 operai in più sui cantieri (da 22.269 a 25.567), è stato registrato a Rieti e a Viterbo, con un incremento di contratti, rispettivamente, di 285 (da 1.840 a 2.125) e 261 (da 1.569 a 1.830). Un po’ più indietro si piazza Latina, dove la platea dei lavoratori attivi è avanzata di 202 unità, da 3.855 a 4.057. Questa, dunque, la fotografia della situazione scattata dal sindacato Filca Cisl, federazione lavoratori costruzioni e affini.
I SINDACATI
«Questa è sicuramente una buona notizia» ha spiegato Attilio Vallocchia, segretario generale della Filca Cisl del Lazio, per il quale «la ripresa del settore edile è un segnale per tutta l’economia regionale».
«Finalmente dopo tredici anni di crisi si sta cominciando a vedere la ripresa del settore - ha commentato Giustino Gatti, segretario generale Filca Cisl di Frosinone -. Una boccata d’ossigeno dopo anni terribili che hanno portato alla perdita di tanti posti di lavoro e alla chiusura di aziende. Come sindacato saremo fermi nel chiedere che si investa sulla messa in sicurezza dei territori, delle infrastrutture e delle scuole per dare l’opportunità all’edilizia e al suo grande indotto di continuare la fase di crescita».