Sanità, 51 milioni per la Ciociaria: 28 strutture e macchinari. La strada per il Dea di II livello, lo scoglio del personale

Sanità, 51 milioni per la Ciociaria: 28 strutture e macchinari. La strada per il Dea di II livello, lo scoglio del personale
di Stefano De Angelis
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Domenica 9 Gennaio 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Nell’era Covid entra nel vivo la rifondazione della sanità in Ciociaria con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è duplice: rafforzare la rete dei servizi territoriali, anche per evitare di intasare i Pronto soccorso, e potenziare gli ospedali di Frosinone, Cassino, Sora e Alatri.

Sullo sfondo l’agognato salto di qualità a Dea di II livello del nosocomio del capoluogo, punto su cui la manager dell’Asl, Pierpaola D’Alessandro, si è mostrata fiduciosa: «Siamo sulla strada giusta». Per riuscirci si confida su due finanziamenti regionali per un totale di 7,5 milioni di euro: uno per realizzare una sala ibrida con tanto di robotica, l’altro per una sala di radiologia interventistica con tecnologia angiografica.

Nel mezzo la richiesta dei sindaci: Ottaviani ha invocato il raddoppio dello “Spaziani”, «è necessario un nuovo padiglione» ha detto; il suo collega di Cassino, Salera, ha sollecitato l’arrivo di altri medici e infermieri per risolvere la «deficitaria carenza di personale e per riattivare l’ex ospedale». Su questo aspetto, però, bisogna superare l’ostacolo del vincolo nazionale del 2004 che pone dei paletti. Una questione sentita. L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha invitato gli amministratori locali a fare fronte comune, al di là delle appartenenze politiche, per «convincere il governo» a rimuovere il blocco. «È fondamentale per poter adeguare il numero dei professionisti.

Altrimenti sarà complicato» ha sottolineato.

Di tutto questo si è parlato ieri, a Frosinone, in un incontro in cui D’Amato e D’Alessandro hanno fatto il punto sui progetti e sui tempi di attuazione. Erano presenti alcuni sindaci, altri erano collegati in videoconferenza.


IL BILANCIO
La manager è partita da quanto fatto finora: «Abbiamo rinnovato le tecnologie con diversi nuovi macchinari per una spesa di oltre 7 milioni di euro». Si tratta delle nuove Tac e risonanza magnetica all’ospedale del capoluogo, stessi macchinari a Cassino, una Tac ad Alatri, risonanza e acceleratore lineare a Sora, dove c’è il polo oncologico. «Altre due nuove Tac, per un importo di un milione di euro, sono in arrivo a Frosinone e a Sora» ha annunciato. E la prossima settimana saranno inaugurati i moduli prefabbricati ad Alatri anche per ampliare l’offerta dei servizi. Per l’integrazione ospedale-territorio è stato realizzato anche il programma per l’ipertensione arteriosa, con l’utilizzo di 150 holter pressori distribuiti nei presidi e nelle Case della salute, oltre all’attività dei consulti a distanza con televisite e telerefertazione. Sono stati anche potenziati gli ambulatori cardiologici dei quattro distretti.


POSTI LETTO
Per fronteggiare la pandemia, all’orizzonte c’è l’incremento dei posti letto di terapia intensiva e subintensiva: rispettivamente 10 e 20 per l’ospedale di Frosinone, 14 di subintensiva per quello di Cassino. Investimento di 7 milioni. Nel piano c’è anche l’adeguamento dei Pronto soccorso di Frosinone, Alatri e Sora.


LE NUOVE STRUTTURE
La stagione di trasformazione della sanità è pronta a partire con un investimento di 51,7 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. La Regione ha approvato i progetti dell’Asl e ora si entra nella fase finale dell’iter: la data cruciale è il 28 febbraio, quando i piani saranno trasmessi al governo e non saranno più modificabili. È prevista la realizzazione di 17 Case di comunità (costo 20,5 milioni di euro) su due modelli: hub, attive h24, e spoke, 12 ore al giorno. Saranno offerti i servizi di base, dal medico di famiglia al pediatra fino agli specialisti ambulatoriali, ai tecnici della riabilitazione e agli assistenti sociali. La figura centrale sarà l’infermiere. Nasceranno ad Anagni, Fiuggi, Paliano, Frosinone (ex ospedale), Ferentino, Ceprano, Veroli, Amaseno, Sora, Isola del Liri, Atina, Arpino, Monte San Giovanni, Cassino (ex ospedale), Pontecorvo, San Giorgio a Liri e ad Aquino.

Apriranno anche 6 ospedali di comunità (12,1 milioni) nelle attuali Case della salute: si tratta di strutture intermedie dotate di 20-40 posti letto per ricoveri brevi e pazienti che necessitano di interventi a bassa intensità clinica. Sorgeranno ad Anagni, Ceccano, Frosinone, Isola del Liri, Cassino e Pontecorvo.

Poi ci sono quelle che D’Alessandro ha definito il «cuore pulsante»: le centrali operative territoriali (1,6 milioni), ossia hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del paziente e per il raccordo con i servizi di assistenza. Saranno dislocate ad Anagni, due a Frosinone, una a Sora e l’altra a Cassino.

MACCHINARI
Non solo riqualificazione delle strutture già esistenti (formula del comodato d’uso), ma anche nuove apparecchiature. Con i fondi del Pnrr (8,2 milioni) sono 25 quelle ad alta tecnologia previste per l’Asl di Frosinone: tre tomografi computerizzati, un acceleratore lineare, una gamma camera, un agiografo, cinque mammografi, nove ecotomografi e cinque apparecchi radiologici.

In programma ci sono anche interventi per la sicurezza strutturale degli ospedali. Due sono stati sovvenzionati dalla Regione per 9,3 milioni (adeguamento antisismico della palazzina Q di Frosinone e del S. Benedetto di Alatri), il terzo, la messa in sicurezza del nosocomio di Sora, per una cifra di 17 milioni, sarà finanziato a breve dal momento che la determina regionale è in via di pubblicazione. «Le nuove strutture saranno operative entro un anno» ha concluso D’Alessandro.

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