Frosinone, disoccupato protesta per avere i soldi: panico in Comune

Frosinone, disoccupato protesta per avere i soldi: panico in Comune
di Marina Mingarelli
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Venerdì 12 Agosto 2022, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 17:50

A volte l’indigenza porta a comportamenti inconsulti e che esulano dalla legalità. Lo sa molto bene un disoccupato di trenta anni residente a Frosinone che ieri mattina ha fatto irruzione all’interno del Comune chiedendo dei soldi perché a suo dire non riusciva a sbarcare il lunario. L’uomo già da tempo percepisce dei sussidi da parte del Comune proprio perché si trova senza lavoro ed ha una famiglia da portare avanti. A detta del disoccupato però il denaro che gli viene erogato non basta nemmeno per pagare le utenze e lui non sa proprio come fare.

Così ieri mattina esasperato da quella situazione è salito negli uffici dell’ex Banca d’Italia ed ha cominciato ad urlare che dovevano dargli più soldi perché non riusciva a sopravvivere. Quando una dipendente ha cercato di farlo calmare l’uomo, per tutta risposta l’avrebbe strattonata ed insultata. A quel punto qualcuno ha allertato il centralino della questura.
Nel giro di pochi minuti gli agenti della Digos, che hanno faticato non poco a riportare la calma, lo hanno accompagnato nei loro uffici per essere identificato.

Al momento i poliziotti stanno valutando se denunciarlo per turbativa o interruzione di pubblico servizio. Del fatto è stato informato anche il primo cittadino Riccardo Mastrangeli che al momento si trova fuori città.

FURTO IN CHIESA
Un altro episodio che sembra scaturito dall’indigenza è avvenuto anche all’interno della chiesa S. Maria Maddalena di Ferentino dove un uomo di 49 anni residente ad Aquino ha trafugato tutto il denaro (circa 200 euro) contenuto nelle cassette votive. Analogo furto che aveva fruttato soltanto 20 euro era stato consumato anche in un’altra parrocchia della città gigliata. Ad identificare l’uomo sarebbero state proprio le telecamere installate lungo la strada. L’uomo che è stato denunciato per furto aggravato per aver commesso il fatto con violenza su cose esposte per destinazione o consuetudine di pubblica fede, e che sarà difeso dall’avvocato Luca Solli si sarebbe giustificato dicendo che non sapeva come fare per mettere insieme il pranzo con la cena. A suo dire da tempo si trova senza lavoro e quel poco che riesce ad ottenere con il reddito di cittadinanza non basta nemmeno per pagare le utenze telefoniche. Inutile dire che la legge non fa sconti a nessuno, nemmeno agli indigenti. Nei giorni scorsi il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha chiuso le indagini. L’avvocato di fiducia Luca Solli avrà venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive nei confronti del suo assistito che avrebbe rubato quelle offerte in chiesa soltanto perché spinto dalla necessità.

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