Comunali Frosinone, confronto su giovani e sviluppo. Fondi e conti, tensioni e scintille Mastrangeli-Marzi

Comunali Frosinone, confronto su giovani e sviluppo. Fondi e conti, tensioni e scintille Mastrangeli-Marzi
di Gianpaolo Russo
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Giugno 2022, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 11:54

La Federlazio di Frosinone lancia l’allarme: «Siamo poco competitivi e non siamo al passo con altri territori». Ospiti di eccezione i cinque candidati a sindaco del capoluogo. «Mancano - introduce il presidente Carmine Polito - le infrastrutture che non ci consentono di competere a dovere con gli altri territori: il porto di Gaeta ad esempio non è collegato con quello di Vasto, la trasversale Tirreno-Adriatico è fondamentale. Non possono poi le aziende aspettare mesi per un semplice nulla osta. E spesso le aziende non trovano le risorse che servono perché manca la formazione».

Si parla di infrastrutture, giovani, burocrazia. Riccardo Mastrangeli elenca le cose fatte come i 350mila euro di fondi ottenuti per la digitalizzazione dell’area industriale, l’attenzione rivolta alla formazione culturale portata avanti in questi anni. Giuseppe Cosimato mette in evidenza la mancata comunicazione tra enti, tra amministrazione ed imprenditoria, sottolineando come i giovani abbiano bisogno di formazione, stimoli, visioni. Vincenzo Iacovissi fa presente come nel suo programma si punti forte sui giovani, sul mondo universitario per far restare i giovani in città ed evitare lo spopolamento. Mauro Vicano sottolinea come occorra fare sistema, puntare sui giovani e poi sulla burocrazia, citando la sua esperienza da manager dell’Asl, ammette come sia particolarmente difficile snellire gli iter delle amministrazioni in un sistema che più che semplificare complica.

E fa l’esempio del super bonus 100%. Domenico Marzi sottolinea come sia necessaria una buona formazione dei giovani per consentire un loro più facile accesso al mondo del lavoro.


Tema infrastrutture: «Auspico – spiega Marzi - di avere l’alta velocità, ma bisogna chiedere ad altri se si farà realmente. E’ importante invece discutere sull’utilizzo dei 9 ettari dell’aeroporto. Se sinora non si è fatto è perché c’è un parere negativo dell’Enac. Non parliamo di aeroporto altrimenti prendiamo in giro le persone. Pensiamo piuttosto a creare una sede importante della Protezione civile che possa dare lavoro e garantire sicurezza».

«Il balletto di informazioni sull’alta velocità - aggiunge Iacovissi – dimostra come in realtà Frosinone sia distaccata dal resto delle decisioni che si stabiliscono nel Paese. Da almeno 20 anni leggo del collegamento veloce con Roma, ma per un pendolare come me è un’araba fenice. I tempi di percorrenza sono rimasti sempre gli stessi».

«Ad oggi – afferma Cosimato – l’unica certezza è che abbiamo perso il Moscardini (l’aeroporto militare) e in questo la politica ha fatto nulla. Il parco fotovoltaico al posto dell’aeroporto non risolve nulla, ma parlare di scalo civile non ha senso; non c’è il giusto bacino di utenza. L’alta velocità è la vera prospettiva, la linea guida che occorre seguire che ci collega con Roma per trasformare Frosinone da periferia a centro alternativo alla Capitale. La rete viaria resta insufficiente ed inadeguata».

«Occorre lavorare per potenziare l’alta velocità che abbiamo voluto fortemente – dichiara Mastrangeli -. Per ciò che riguarda l’aeroporto dico solo che quello di Ciampino da qui a poco chiuderà e Frosinone è l’unica posizione aperta sul piano nazionale degli aeroporti dove si può e ci si deve lavorare. L’aeroporto green coniugato con alta velocità ed autostrada dà prospettive non solo dal punto di vista lavorativo, ma di sviluppo del territorio».

«Se godiamo - chiude Vicano - di un buon collegamento viario in senso verticale con autostrade e ferrovia manca invece il collegamento trasversale: con Latina è uno dei peggiori collegamenti esistenti, è assurdo che due capoluoghi di provincia siano collegati da un’arteria inadeguata e pericolosa. Sull’aeroporto sono stato sempre favorevole, perché Ciampino o chiude o verrà ridotto. Il treno è il futuro, tra i 200 e i 1000 km gli spostamenti avverranno solo in treno come accade già nei paesi più sviluppati».

Sul Pnrr si registra l’unico momento di tensione tra i candidati, in particolare tra Mastrangeli e Marzi. Il primo aveva dichiarato: «Per 10 anni non abbiamo potuto accedere ai finanziamenti europei perché occorrevano i cofinanziamenti del Comune e non potevamo farlo per il piano di rientro. Ora si apre una nuova strada. Con il Pnrr si deve procedere celermente con tempi precisi. Per questo ci siamo rivolti all’Anci e non all’architetto vicino di casa». Marzi non ci sta e lo attacca: «E basta con il dire che Marzi e Marini hanno lasciato debiti e bloccato di conseguenza la città. Se fosse stato davvero così perché non ci avete denunciato? La verità è che Frosinone è una delle ultime città d’Italia come capacità di spesa». Mastrangeli non si scompone: «Questa - ribatte - è la lettera della Corte dei Conti inviataci quando ci siamo insediati 10 anni fa. Leggila».

© RIPRODUZIONE RISERVATA