Immigrato di 27 anni originario del Gambia accusato di stalking sulla coordinatrice di una coop che si occupa dei progetti di accoglienza di immigrati che arrivano nel comune di Frosinone. Nei giorni scorsi è arrivata la conclusione delle indagini preliminari e contestuale avviso di garanzia. L'indagato fino al 30 aprile dello scorso anno era parte di questo progetto di accoglienza. Poi dopo aver abbandonato il centro, aveva cominciato a presentarsi quasi giornalmente presso gli uffici della cooperativa chiedendo di incontrare la coordinatrice, una 45enne.
Addirittura si era inventato che fosse sua moglie e che con questa aveva avuto dei figli, quindi avrebbero dovuto vivere insieme. Ma c'è di più. Siccome ribadiva molto spesso che era lei la donna della sua vita, pretendeva che, in virtù del ruolo che ricopriva nella cooperativa, gli trovasse un lavoro, una casa e un computer e tutto quello che potesse servirgli per poter vivere una vita dignitosa. Ovviamente la donna si rifiutava categoricamente di incontrarlo. Allora si appostava nei pressi degli uffici per pedinarla.
Lui sapeva sempre ogni movimento della sua "amata". Lo scorso marzo l'aveva rincorsa fino davanti alla caserma dei carabinieri dove la poveretta si era rifugiata per chiedere aiuto. Una situazione, quella vissuta dalla coordinatrice, che le aveva scatenato un grave e perdurante stato di ansia e di paura. A causa del comportamento del suo corteggiatore, la donna evitava di restare da sola e quando doveva rientrare a casa si faceva accompagnare sempre da qualcuno. Prima di entrare in ufficio controllava le telecamere del servizio di sorveglianza proprio per verificare se lo straniero non fosse nei paraggi. Addirittura proprio per colpa dell'immigrato che non la lasciava in pace la vittima è stata costretta ad assentarsi dal lavoro e chiedere un periodo di aspettativa. Ma l'uomo non si è dato mai per vinto.
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