Torna in libertà il pirata della strada che venerdì scorso ha confessato di aver investito, lo scorso 12 settembre, Diana Maria Zaharie, una ragazza di 23 anni di nazionalità rumena che si trovava a piedi nudi sulla superstrada Cassino-Sora dopo essere uscita dall’ospedale di Cassino. L’impatto con l’auto è stato fatale, è morta sul colpo. In meno di tre settimane i carabinieri, grazie ai pezzi del veicolo rinvenuti sul luogo dell’incidente e alle telecamere disposte lungo la strada, sono riusciti a risalire a L. S., operaio di 44 anni residente a Sant’Elia Fiumerapido. L’uomo quella mattina, come sempre, si stava recando in fabbrica. Per lui erano stati immediatamente disposti gli arresti domiciliari, ma la misura cautelare nell’udienza di ieri non è stata confermata. Il legale dell’operaio, l’avvocato Emilio Roncone, ha spiegato che mancavano i presupposti per i domiciliari dal momento che il suo assistito ha confessato, quindi non si configura il rischio di pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Il giudice ha accolto tali istanze, pertanto l’uomo affronterà l’eventuale processo a piede libero. Non solo: l’avvocato Roncone ha spiegato che se è inconfutabile il fatto che il suo assistito deve rispondere dell’omissione di soccorso, non può invece essere imputato per il reato di omicidio stradale dal momento che la ragazza avrebbe cercato l’investimento, gettandosi davanti alla sua auto.
LA PERIZIA
A tal proposito il pm ha però chiesto di eseguire uno studio, tramite un consulente tecnico d’ufficio, per risalire alla velocità del mezzo.