Frosinone e la volata, patron Stirpe a tutto campo: obiettivi, la fiducia su Grosso e l'unico rammarico. «Ma niente pressioni»

Frosinone e la volata, patron Stirpe a tutto campo: obiettivi, la fiducia su Grosso e l'unico rammarico. «Ma niente pressioni»
di Stefano De Angelis
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Domenica 27 Marzo 2022, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 12:17

Il campionato di calcio di Serie B si appresta a entrare nella fase cruciale, quella decisiva per chi sogna l’impresa e chi spera di stupire, anche nelle retrovie. Sarà il momento più caldo della stagione, quello che fa vibrare le tifoserie e, soprattutto, quello che non concederà prove d’appello alle squadre in lotta, ciascuna per il proprio obiettivo. La corsa verso la Serie A e per un posto nella griglia playoff è quanto mai aperta, emozionante e imprevedibile. Ancora tutta da scrivere, forse.

Soltanto dieci punti, infatti, separano la prima in classifica, la Cremonese dell’ex giallazzurro Ciofani, dall’ottava, l’Ascoli dell’ex leone Dionisi, che ad oggi sarebbe l’ultima a staccare il pass per gli spareggi promozione. In questa volata finale, con sette sfide ancora da vivere, tra chi insegue un posto al sole c’è anche il Frosinone di mister Grosso. Una squadra profondamente rinnovata rispetto all’annata precedente.

I canarini, ormai da anni stabilmente nel professionismo che conta e con due salti in A nel palmares, sono settimi in classifica a pochi punti dalle battistrada e con vista sul quarto posto, attualmente appannaggio del Lecce. E saranno proprio i salentini, il 2 aprile, i primi a saggiare la forza e le ambizioni del Frosinone. Lo sprint di primavera, però, riserverà anche altri tre scontri diretti con le big, Cremonese, Monza e Pisa, che saranno tutte di scena sul manto del capoluogo ciociaro. E se i giallazzurri finora hanno superato, come altre sei squadre, la soglia dei 50 punti in graduatoria, è merito soprattutto delle prestazioni fornite tra le mura amiche.

In casa Frosinone c’è consapevolezza sull’importanza dell’ultima parte di stagione, ma l’imperativo è chiaro: restare con i piedi per terra e lavorare con serenità. In sostanza affrontare le ultime gare senza la frenesia del risultato da raggiungere a tutti i costi, ma allo stesso tempo senza porre limiti ai traguardi. Parola di patron Maurizio Stirpe, da più di 18 anni alla guida del club, oggi una realtà consolidata del panorama calcistico nazionale con tanto di nuovo stadio e di progetti in cantiere per crescere ulteriormente.

Presidente, che finale di stagione si aspetta dal Frosinone?
«Dovremo affrontare il periodo che racchiude le ultime sette partite con grande leggerezza, senza che vi siano ulteriori pressioni sull’ambiente e sui giocatori. Dobbiamo semplicemente provare il gusto di giocare queste sfide. D’altronde, visto tutto quello che sta accadendo, pandemia e altro, bisogna guardare in primo luogo a quello che si ha».

Dopo aver raggiunto la salvezza matematica ed essendo in piena zona playoff, quali sono le aspirazioni?
«L’obiettivo di fare qualcosa di più rispetto a quello che avevamo programmato all’inizio è alla nostra portata, ma è necessario pensare partita dopo partita e, ripeto, andare avanti con leggerezza e senza pressione.

Dovremo essere in grado di avere testa, gambe e di stare al posto giusto, consapevoli che si giocherà fino all’ultimo minuto dell’ultima gara. Del resto questo è un campionato di grande qualità, con squadre ben attrezzate che nella maggior parte dei casi si equivalgono. Chi sarà all’altezza, riuscirà a prevalere».

È soddisfatto del cammino fatto finora dalla squadra?
«È di certo superiore alla aspettative d’inizio stagione, perché quando c’è un nuovo progetto, basato su una profonda rivoluzione, organizzativa e tecnica, le insidie e le incognite sono sempre dietro l’angolo e vanno messe in conto. Contrariamente a quelli che potevano essere i nostri timori, devo dire che finora il risultato è al di sopra delle attese. Abbiamo raggiunto con grande anticipo quanto ci eravamo prefissati, ossia la salvezza senza patemi, e stiamo perseguendo gli altri obiettivi societari: il recupero della sostenibilità economico-finanziaria, la valorizzazione del brand per dare un valore al marchio del Frosinone, gli investimenti per le infrastrutture, a Fiuggi e a Ferentino, e lo sviluppo del settore giovanile per promuovere l’intero movimento. La nostra strategia, che si fonda su questi quattro pilastri, non solo va avanti, ma si è consolidata e per questo c’è da essere soddisfatti».

Sul fronte sportivo c’è qualche rammarico per alcuni punti persi per strada?
«Tutto sommato il Frosinone ha i punti che merita e la posizione in classifica al momento è quella giusta. Certo, in qualche occasione si poteva fare meglio considerate le potenzialità, in altre, invece, potevamo anche non raccogliere nulla. L’unico rammarico è quello di non aver vinto la partita d’andata contro il Monza, per le altre sfide non ci sono rimpianti di sorta».

Quest’anno nell’organico ci sono tanti giovani, le stanno piacendo?
«Mi hanno tutti sorpreso positivamente, mi hanno fatto una buona impressione».

Che ne pensa del lavoro svolto da mister Grosso?
«Il tecnico sta portando avanti il progetto chiesto dal club a inizio stagione, sta interpretando bene il proprio ruolo. Il mio giudizio è positivo».

La spinta dei tifosi è stata sempre preziosa per il Frosinone. Non poter contare sui sedicimila dello “Stirpe”, per la capienza degli stadi ridotta a causa della pandemia, ha avuto effetti sul rendimento dei giocatori?
«È un limite grave e lo sta diventando sempre di più. Sicuramente in campo il Frosinone ne ha risentito più di altre squadre. Spero si torni quanto prima alla normalità, sempre se le condizioni legate all’emergenza sanitaria lo consentiranno».

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