Ladro ucciso, gli accertamenti della Procura: il tabaccaio non gli ha sparato di spalle

Ladro ucciso, gli accertamenti della Procura: il tabaccaio non gli ha sparato di spalle
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 15:59

Il tabaccaio di Santopadre Sandro Fiorelli ha sparato al ladro per difendersi. Dopo otto giorni d'indagini e soprattutto alla luce degli esiti dei primi accertamenti di medicina legale eseguiti, verrebbe confermata la prima ricostruzione di quanto avvenuto la sera del 25 ottobre scorso nel giardino della villetta dove l'uomo di 59 anni vive con la sua famiglia e dove ha sparato e ucciso un ladro che gli era piombato in casa.

Il punto fermo sulla posizione di Fiorelli, indagato a piede libero per eccesso colposo di legittima difesa, è rappresentato dall'esame autoptico sul corpo dell'albanese di 38 anni, Xheleshi Arber senza fissa dimora in Italia, morto dopo la fucilata esplosa dal 59enne.

L'autopsia c'è stata giovedì scorso, il medico legale consegnerà la relazione entro 90 giorni, ma ieri sul tavolo del pubblico ministero Marina Marra, che coordina le indagini dei carabinieri, sono approdati i primi responsi oggettivi che confermerebbero che Fiorelli non gli ha sparato alle spalle.

La rosa di pallini l'ha centrato mortalmente sotto un'ascella ed ha reciso importanti arterie presenti in organi vitali.

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Sul piano degli elementi per l'individuazione dell'esatta circostanza giuridica, nel corso dell'ispezione cadaverica, sotto all'avambraccio di Arber, sarebbero state trovate piccole ferite provocate dai pallini del colpo partito dal fucile del tabaccaio. Ciò a testimonianza che il ladro al momento del fatto aveva il braccio alzato.

Proprio come raccontato da Fiorelli al pm Marra e ai carabinieri nel lungo interrogatorio avvenuto nella notte del 26 ottobre, quando è stato chiamato per ricostruire la scena del fatto. Il ladro è stato colpito sotto l'ascella destra, mentre scappando ha alzato la pistola (si scoprirà poi una scaccia cani senza tappo rosso), che aveva in pugno e che sarebbe stata puntata verso il padrone di casa. Questo è senz'altro l'elemento che spicca maggiormente, ma ve ne sarebbero altri che, fino a questo momento, portano a chiudere il cerchio attorno alla prima ricostruzione.


La procura non sta tralasciando nulla, per questo è stato disposto l'accertamento balistico sul fucile da caccia calibro 12 dal quale è partito il colpo mortale, per il successivo raffronto con la Tac eseguita sul corpo dell'albanese. Ciò permetterà di avere piena prova scientifica sulla traiettoria della rosa di pallini. Ma non si fermano le indagini per rintracciare gli altri componenti della banda, forse due connazionali, che ha fatto irruzione nell'abitazione del tabaccaio. I carabinieri si concentrano sull'analisi delle celle telefoniche della zona.
 

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