Creare un bioreattore per la produzione di vaccini nella provincia di Frosinone. E’ l’idea lanciata ieri dal segretario generale della Uiltec di Frosinone, settore chimico-farmaceutico, Mauro Piscitelli, secondo il quale il distretto farmaceutico frusinate deve candidarsi per la realizzazione di un bioreattore capace di produrre vaccini.
Il settore farmaceutico in Ciociaria è il fiore all’occhiello della produzione manifatturiera grazie ad un distretto tra Anagni, Ferentino, Frosinone capace di dare lavoro a circa 4000 addetti diretti, senza considerare l’indotto. Industrie quali Sanofi, Catalent, Biomedica Foscama, ThermoFisher sono ormai realtà importanti, conosciute in tutto il mondo, avanti con la tecnologia e con i requisiti giusti per realizzare il bioreattrore per la produzione di vaccini.
Ma cos’è un bioreattore? Si definisce bioreattore ogni apparecchiatura in grado di fornire un ambiente adeguato alla crescita di micro organismi biologici. Un recipiente per mettere in cottura i microrganismi capaci di produrre i vaccini.
Secondo Mauro Piscitelli la Provincia di Frosinone deve realizzarlo.
«Il comparto farmaceutico della provincia di Frosinone ha il know-how e l’intelligenza produttiva per candidarsi a realizzare ed ospitare sul proprio territorio un bioreattore per la produzione di vaccini. Ci auguriamo che lì dove verranno prese decisioni, ci sia qualcuno che faccia presente questa possibilità».
La proposta del sindacalista è rivolta al mondo politico, industriale ma anche della tecnologia italiana.
Piscitelli, entrando nel dettaglio, spiega: «Oggi la Catalent di Anagni, sta provvedendo all’infialamento del vaccino di AstraZeneca. È uno degli stabilimenti più attenzionati del mondo sul quale fanno affidamento Astrazeneca, Jhonson & Jhonson, e altri produttori. Servono bioreattori per la realizzazione dei vaccini e, a mio avviso, l’industria farmaceutica frusinate ha tutte le qualità per ospitarne uno. A quel punto si avrebbe un distretto farmaceutico vaccinale all’avanguardia per la realizzazione anche altre tipologie di vaccini contro virus che, secondo la scienza, inevitabilmente si svilupperanno anche in futuro e che l’umanità dovrà combattere».
Un progetto realizzabile tramite la concertazione tra il pubblico ed il privato, tra l’Italia e l’Unione Europea.
«La presenza di un bioreattore- conclude il sindacalista- porterebbe, tra l’altro, l’aggiornamento culturale continuo di cui si ha bisogno per mantenere vivo il distretto di Frosinone».
Piscitelli ritiene anche indispensabile la vaccinazione dei lavoratori addetti alla messa a punto e alla produzione di vaccini: «E’ uno dei punti più importanti a cui dobbiamo dare risposta- sottolinea- sempre rispettando la volontà lavoratori. Non possiamo permetterci di rischiare che aziende importanti per l’umanità possano essere fermate da un focolaio. Vero che si tratta di industrie da sempre organizzate nel rispetto delle pratiche del distanziamento e di tutte le altre precauzioni, ma la prudenza non è mai troppa».
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