Ridotto in fin di vita soltanto perché aveva aiutato una prostituta togliendola dal marciapiede. L'uomo un 54enne residente ad Anagni , ieri mattina in aula ha raccontato quella terribile esperienza che ha portato in seguito allo smantellamento di una banda malavitosa la cui attività puntava al favoreggiamento della prostituzione.
I fatti risalgono al settembre del 2018 quando l'anagnino che stava attraversando un periodo di grande depressione a causa della morte del padre una sera si era recato sullo stradone Asi ed aveva pigiato l'acceleratore più del dovuto. E proprio quella sera aveva conosciuto Cristine, una delle tante lucciole di origine romena che la notte affollano quella zona in cerca di clienti. Quel cenno con la mano che lo invitava a rallentare con l'auto perché altrimenti avrebbe potuto farsi male lo aveva colpito. L'uomo si era fermato ed aveva cominciato a chiacchierare con la giovane prostituta.
Ad un certo punto, però, la ragazza era scoppiata in lacrime e gli aveva chiesto di portarla via da lì perché era stanca di fare quella vita.
«Se avessero voluto rapinarmi ha detto il testimone in aula- avrebbero potuto rubarmi i soldi, l'orologio e la catenina d'oro. Invece non hanno toccato nulla. Qualcuno aveva voluto farmi pagare lo sgarro di aver portato via dalla strada una delle prostitute che a loro rendeva molto». E proprio a seguito di quell'aggressione i carabinieri attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali sono riusciti a smantellare la banda di malavitosi. Nel collegio difensivo gli avvocati Giampiero Vellucci, Roberto Capobianco, Daniele Mieli e Cristian Alviani.