La guerra dei sampietrini, ricorso al Tar contro il progetto della Saxa Gres

La guerra dei sampietrini, ricorso al Tar contro il progetto della Saxa Gres
di Paolo Carnevale
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Martedì 26 Novembre 2019, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 18:52
Torna alto il livello della polemica in relazione al caso della Saxa Gres di Anagni e al suo progetto di realizzare sampietrini e gres porcellanato utilizzando, nell'impasto, materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore. Un progetto che era stato illustrato nella Sala della Ragione del Comune di Anagni. Un incontro in cui il referente del gruppo, Francesco Borgomeo, aveva annunciato che la Saxa Gres avrebbe fornito il materiale per i pavimenti del nuovo stabilimento della Microsoft.

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Ieri, invece, si è tornati a parlare delle possibili ricadute ambientali sul territorio. A farlo sono stati gli esponenti delle principali associazioni ambientaliste della zona: Anagni Viva, Retuvasa, Comitato Residenti di Colleferro, Diritto alla Salute, Comitato Osteria della Fontana. Tutte queste associazioni hanno infatti presentato un ricorso al Tar contro la determinazione con la quale la direzione delle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio aveva a suo tempo espresso parere favorevole al progetto. Per i responsabili delle associazioni la decisione di fare ricorso sarebbe motivata dal fatto che «la lavorazione di scorie pericolose determina un elevato grado di rischio per l'ambiente e conseguentemente per la salute». Di qui la richiesta inoltrata al Tar del Lazio di «riesaminare in sede di tribunale le ragioni del processo autorizzativo».

La decisione delle associazioni di fare ricorso ha fatto subito il giro della città. La direzione del gruppo della Saxa Gres ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Il sindaco Daniele Natalia, da parte sua, ha chiarito di voler leggere bene il ricorso, ma ha ribadito, «fermo restando il rispetto delle norme sull'ambiente, il mio apprezzamento e la mia riconoscenza per chi come Saxa Gres sta dando tanto al territorio».

Durissimo invece l'attacco di Sandro Chiarlitti, della Filctem Cgil: «Ho visto il ricorso e mi sembra pretestuoso. Un ricorso, bene ricordarlo, che mette a rischio circa 500 lavoratori. Il progetto è stato ampiamente analizzato, è stato chiarito che le ceneri non hanno alcun impatto sull'ambiente. Se il Tar dovesse ritardare l'iter, si rischierebbe di far saltare tutto. Ecco perché nei prossimi giorni chiederemo un incontro con le associazioni che hanno fatto ricorso. Dalle quali ci saremo aspettati un avviso prima di ufficializzare tutto. Non vorrei - ha detto ancora Chiarlitti - che dietro tutto questo ci fosse qualche interesse per il mantenimento dello status quo del monopolio della gestione delle ceneri. Sono allibito. E credo che anche l'azienda stia già pensando ad azioni legali per l'accaduto».
 
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