Regionali, la Ciociaria perde un seggio: solo tre eletti. Beffa per Ciacciarelli, ma spunta l'assessorato esterno

Regionali, la Ciociaria perde un seggio: solo tre eletti. Beffa per Ciacciarelli, ma spunta l'assessorato esterno
di Stefano De Angelis
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 09:28

La Ciociaria perde un seggio sui quattro che storicamente occupava nell'aula della Pisana e, di conseguenza, esce indebolita sul piano della rappresentatività. E' una questione di resti, di quoziente, di numeri, ancora in elaborazione per definire la piena composizione dell'assise. Ma lo scacchiere non sembra destinato a cambiare. È questo un altro tema che ha tenuto banco ieri nei partiti ciociari, all'indomani della schiacciante vittoria del candidato del centrodestra Francesco Rocca sullo sfidante principale, Alessio D'Amato del centrosinistra.

Stando al report del Viminale, la provincia di Frosinone ha eletto soltanto tre consiglieri: Daniele Maura e Alessia Savo di Fratelli d'Italia, che siederanno sui banchi della maggioranza, e Sara Battisti del Pd che, invece, sarà su quelli dell'opposizione.

Le urne, quando il conteggio è ancora in via di ultimazione, hanno assunto i connotati di una beffa per la Lega, in particolare per l'uscente Pasquale Ciacciarelli: nonostante l'alto numero di preferenze totalizzate, 13.339, non mutando la ripartizione degli scranni, al momento è fuori dalla Pisana. Per il partito del Carroccio non è scattato il quorum per il seggio pieno. Questo in virtù del meccanismo elettorale, legato non solo alle percentuali, ma anche all'affluenza nelle singole circoscrizioni. In provincia di Frosinone la Lega ha collezionato 21.944 voti, di più di quelli messi insieme nel Pontino (21.480), dove, però, è stata registrata la percentuale maggiore: 12,71 contro 12,32. Uno 0,39 di differenza. Non solo questo, però. A incidere è stato anche il numero dei votanti: il 44,98 per cento in Ciociaria, il 39,75 nel comprensorio confinante. Una combinazione di fattori, dunque, che, alla fine, non solo ha lasciato fuori dalla Pisana Ciacciarelli e amarezza nelle file locali della Lega, ma ha premiato Latina che potrà contare su sei consiglieri regionali (il doppio di Frosinone).


IPOTESI ASSESSORATO
Ma per Ciacciarelli le porte non sarebbero chiuse del tutto: stando a indiscrezioni filtrate da ambienti politici romani, si sta valutando un suo inserimento in Giunta, da esterno. Un'ipotesi che, ieri sera, si era fatta molto concreta. A questo punto, se dovesse diventare assessore anche Riccardo Roscia (servizio nell'altra pagina) gli esponenti alla Pisana salirebbero a cinque. E anche il Cassinate, contrariamente a oggi, sarebbe rappresentato nell'amministrazione del Lazio.

CHI SALE E CHI SCENDE
Intanto nelle forze politiche e nelle coalizione è già tempo di analisi e riflessioni. In Ciociaria Fratelli d'Italia si conferma primo partito, anche se rispetto alle Politiche di settembre rileva una leggera flessione, passando da una media del 30 per cento al 28,11. A guadagnare consensi è la Lega, che sale dal 10 al 12,32 per cento, e a rimarcarlo è stato il deputato Nicola Ottaviani: «Possiamo già dire, senza ombra di dubbio, che per la Lega il risultato elettorale è da ritenersi più che positivo, è superiore al dato regionale e a quello di altre province, segnale inequivocabile di un consolidamento dell'elettorato» ha spiegato il parlamentare.

Nel capoluogo la Lega ha riportato quasi il 17%, conseguendo una delle percentuali più alte in assoluto in Italia» ha spiegato il parlamentare. Poi sul seggio sfumato per Ciacciarelli, dopo aver sottolineato i numeri ottenuti dal partito e dal candidato, ha aggiunto: «Dovremmo porre la questione di legittimità di una legge elettorale penalizzante per la nostra provincia. Una vera beffa istituzionale, senza precedenti, davanti alla quale non staremo fermi». Poi Ottaviani conclude: «Un ringraziamento doveroso va a tutti i candidati della nostra lista, che non hanno risparmiato energie in questa campagna elettorale, e a tutti gli amministratori locali, ai militanti e ai simpatizzanti che hanno veicolato il nostro messaggio di cambiamento di gestione del Lazio».

Forza Italia, invece, si mantiene stabile su oltre il 10 per cento (10,46). Complessivamente il centrodestra, rispetto a cinque mesi fa, avanza di un punto percentuale, raggiungendo il 55,82. Chi cresce è anche il Partito democratico, che compie un doppio salto dal 13,5 al 22,6. Un aspetto messo in evidenza dal leader ciociaro dei dem, Francesco De Angelis: «Il miglior risultato del Pd in tutta la regione» ha commentato.
Lieve frenata, invece, in casa Terzo polo, l'alleanza Azione-Italia Viva, che scende dal 6 al 5 per cento. L'arretramento maggiore, il secondo consecutivo, è quello registrato dal Movimento 5 Stelle: da settembre a oggi ha perso circa undici punti: ha salutato la doppia cifra (17 per cento), fermandosi al 6,14. I pentastellati, dunque, dopo aver ceduto lo scettro di prima forza ora escono dal podio: in provincia sono il quinto partito dietro a FdI, Pd, Lega e FI.

La coalizione di centrosinistra, composta da sette formazioni, ha conquistato il 34,90 per cento. Nel settembre scorso non aveva superato il 18,3, ma il raggruppamento era di quattro liste. Oltre al quadro restituito dalle urne, per le compagini ci sarà anche un'altra questione su cui dibattere: il forte astensionismo che ha caratterizzato quest'ultima tornata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA