Assenti i tre stranieri impegnati con le rispettive nazionali, ovvero Cheddira, Oyono e Kvernadze, il Frosinone continua la strada di avvicinamento al match della prossima settimana contro il Sassuolo. Si sta approfittando di questa sosta per inserire al meglio gli ultimi arrivati, senza forzare i tempi. Quindi ieri l'ultimissimo arrivo, il brasiliano Reinier, ha lavorato solo parzialmente con il resto del gruppo, mentre Ibrahimovic ha fatto palestra. Allenamento differenziato per Kalaj, che deve riprendersi dall'ultimo infortunio, e per Gelli, leggermente affaticato.
Prima di recarsi all'allenamento pomeridiano, Okoli, Bourabia e Frattali si sono presentati al pubblico degli appassionati. Per Pierluigi Frattali è stato un ritorno, con il quale, quello che sulla carta attualmente è il terzo portiere canarino, ha chiuso il cerchio del suo binomio con questa società: «Alla mia età giocare in A e tornare qui, a casa, è una grande emozione. Mia moglie è ciociara, io sono ciociaro di adozione, sono cresciuto qui perché ci sono stato sette anni» spiega Frattali, che aggiunge: «Sono passati tanti anni, il primo al Frosinone era il primo del presidente, il 2003. Da lì è cambiato tutto. Ho trovato una società solida, seria. Lo stadio è un gioiellino. Qui ci facevo allenamento a suo tempo ed era tutto diroccato - ricorda Frattali -. Penso che il presidente, che tiene molto a questa terra, abbia fatto un lavoro straordinario, circondandosi anche di professionisti». Bella storia quella di Frattali, che forse non sarà tra i protagonisti assoluti di questo Frosinone che cercherà la difficile scalata verso la salvezza, ma che trova il modo anche di ricordare chi ha fatto molto con questi colori e per i portieri che hanno indossato la casacca giallazzurra. «Un mio ricordo va a Domenico Costantini che 20 anni fa mi ha portato qui e credo oggi sarebbe contento di vedermi qua». Costantini, ex portiere di Sora e Frosinone, a lungo preparatore dei difensori della porta in giallazzurro, è prematuramente scomparso a 59 anni proprio un anno fa.
Chi dovrà dare un apporto significativo, in un reparto fondamentale, è il difensore centrale ex Atalanta, Caleb Okoli: «Sono convinto che questo potrà essere un anno fondamentale per me e voglio dare il massimo per raggiungere l'obiettivo» ha spiegato il giocatore nato a Vicenza da genitori nigeriani e cresciuto calcisticamente tra Vicenza e Bergamo. Okoli si è soffermato sulle differenze di allenamento tra il suo ex tecnico, Gasperini, e Di Francesco: «Ci sono perché a Bergamo ero abituato con la difesa a tre o a cinque. Qui lavoriamo più a quattro, modulo con il quale ho già giocato in passato». Un Okoli che non ha abbandonato il sogno di vestire la casacca della nazionale, italiana, e, se non si dovesse realizzare questo sogno, magari provare con quella nigeriana: «Sono fortunato di avere questa doppia possibilità. Per ora penso a giocare e centrare l'obiettivo di squadra, poi la Nazionale sarà una conseguenza. Spero in una chiamata di Spalletti per giocare con la nazionale italiana. In futuro - continua il difensore classe 2001 - se non dovesse arrivare la chiamata dell'Italia, potrei prendere la decisione sulla nazionale nigeriana».
Viene dallo Spezia, ma è cresciuto calcisticamente in Francia, Mehdi Bourabia, centrocampista franco-marocchino. Sarà un perno della mediana allenata da Di Francesco: «Ho visto le prime partite e la squadra ha fatto bene. Una squadra che lavora tanto e bene e sono qui per portare qualcosa e dare il mio contributo verso l'obiettivo salvezza». Quale potrà essere il segreto per raggiungerlo? «Allo Spezia l'abbiamo raggiunta al primo anno, nel secondo sembrava più semplice, ma non è stato cosi. Difficile dire quale potrà essere il segreto per centrarlo questo obiettivo. Sicuramente dobbiamo lavorare duro e con umiltà».
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