Cassino. L'ex sindaco accusa:
«Sono stato tradito dai poltronisti»

Cassino. L'ex sindaco accusa: «Sono stato tradito dai poltronisti»
di Domenico Tortolano
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 17:31
Traditori. È stata la parola ripetuta più volte, almeno 15, dall'ormai ex sindaco di Carlo Maria D'Alessandro durante la conferenza di addio dal palazzo comunale di Cassino dopo l'atto di sfiducia firmato lunedì mattina da quattro consiglieri della sua maggioranza e dagli undici della minoranza.
«Sono stato vittima di traditori. Ci sono consiglieri che hanno tradito il mandato elettorale», ha tuonato D'Alessandro riferendosi al capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli, al presidente del Consiglio Comunale Dino Secondino, al consigliere Gianluca Tartaglia, e ad Antonio Valente di Noi con l'Italia promotori del documento di sfiducia.
«VITTIMA DELL'OSTRUZIONISMO»
«Non si può affidare Cassino a persone che hanno obiettivi clientelari. Queste persone sono il cancro della politica: perché non lavorano per il bene della città», ha detto l'ex sindaco. Ed ancora: «Io il mattino andavo in municipio e domandavo Che c'è da fare questa mattina?' Altri invece venivano in municipio e domandavano Oggi per me che ci sta?».
D'Alessandro si toglie dalle scarpe tanti sassolini che lo hanno logorato nei due anni e otto mesi di amministrazione non facile «sempre sotto scacco», come ha ammesso.
Difende Fratelli d'Italia, presente in aula, ma non la Lega accusata di essere uscita dalla maggioranza e di non essere più rientrata per ricostituire il centrodestra che aveva vinto le elezioni.
Affonda il dito nella piaga e grida: «È la prima volta che un sindaco viene sfiduciato dal suo presidente del Consiglio comunale. Pensavo di avere al mio fianco persone serie, invece tutto si è basato sugli interessi personali».
E accusa un po' tutti della sua maggioranza a voce alta: «Hanno fatto ostruzione su tutto. Sono stato messo sotto scacco con l'accusa della mancata condivisione. In realtà era altro. Qui bisogna capire cosa si intende per condivisione: se è un obiettivo comune oppure un obiettivo personale».
L'URBANISTICA E IL DISSESTO
Poi fa l'elenco delle cose fatte e quelle da fare. Sollecita al suo successore di approvare il Piano di Rigenerazione Urbana: «A me lo hanno impedito: facendo ostruzione su tutto». Il punto venne portato in aula ma non passò e poi sempre rinviato con tante motivazioni dai vari gruppi. Parla anche del dissesto finanziario e del bilancio riequilibrato non approvati per mancanza di numeri a causa, ripete sempre del «tradimento e dell'ostruzionismo» da parte dei suoi. Spiega perché sono ancora chiusi il teatro Manzoni e l'Historiale e ammette; «ci sono migliorie da fare».
Alla domanda sul suo futuro politico è laconico. Dice: «Lasciatemi il tempo per pensarci, insieme alle persone che mi sono state fedeli fino alla fine ed alla mia famiglia».
APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE
E comunque lancia un messaggio: «A quelli della società civile dico: scendete in politica e spazzate via questa massa di traditori del mandato elettorale. Solo così, a maggio, potremo spazzare via i poltronisti, il cancro della politica, persone che non lavorano per la città».
E conclude ricordando: «Lascio in eredità opere da fare del valore di dieci milioni di euro tra cui una scuola per 5 milioni».
LA SOLIDARIETÀ
Ad esprimergli solidarietà ieri c'erano l'ex vice sindaco Beniamino Papa e gli assessori Emanuele Dell'Omo e Franco Evangelista e i consiglieri comunali Francesca Calvani, Gianrico Langiano, Dana Tauwinkelova, Carmine Di Mambro, Angelo Panaccione e Alessio Ranaldi. Entro venerdi dovrebbe insediarsi il commissario prefettizio.
 
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