L'appello del Cardinal Comastri «Per la pace venite a Montecassino»

L'appello del Cardinal Comastri «Per la pace venite a Montecassino»
di Elena Pittiglio
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Marzo 2022, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 12:24

Il giorno in cui l'Europa celebra San Benedetto, Patrono Primario, da Montecassino, il cardinale Angelo Comastri, vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica papale di San Pietro, richiama l'antico Continente al ritorno alle radici cristiane. L'unità e la pace tra gli Stati Europei passano per il cenobio benedettino, faro e culla della civiltà europea. Salito in abbazia per celebrare il solenne pontificale della festività, il cardinale Comastri lancia un vero e proprio monito: «L'Europa è nata intorno alla fede e Benedetto da Norcia è veramente un uomo che ha evangelizzato l'Europa. Se l'Europa sottolinea il cardinale vuole essere senza confini deve ritornare alla fede, alle radici, perché essa è nata dalla fede».
IL MONITO
Ma il vicario di papa Francesco, oltre al richiamo alle radici, si far interprete di una iniziativa unica: vedere riuniti nel luogo, dove è stato gettato il seme dell'Europa unita, i membri del Parlamento europeo firmare la Carta di Benedetto. «Sarebbe bello afferma se i membri del Parlamento europeo si ritrovassero qui, a Montecassino, e firmassero la Carta di Benedetto, la Carta dell'Europa fondata sulle radici cristiane. Sarebbe molto bello auspica Comastri che l'incontro si svolgesse qui». Non solo l'incontro con i membri d'Europa è quanto ha proposto Comastri, il quale suggerisce anche all'abate dom Donato Ogliari di invitare in Abbazia il presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. E con lei promuovere un progetto che coinvolga tutto il Parlamento di Strasburgo. In realtà, sembra che l'abate avesse già invitato a Montecassino, con questo intento, l'ex presidente David Sassoli. La pandemia prima e il decesso del presidente hanno fatto saltare i piani.
L'ACCOGLIENZA
Nell'accogliere Comastri, l'abate Ogliari ha rivelato: «Preghiamo per la nostra Europa in un momento difficile come questo che sta vivendo. Il nostro cuore sia con tutti coloro che soffrono e con i cuori che anelano alla pace». Con le celebrazioni religiose di ieri cui, tra gli altri, hanno partecipato il prefetto Ernesto Liguori, il sindaco Salera e il vicepresidente della Regione Daniele Leodori, dopo un mese, si è chiuso il sipario su I Giorni di San Benedetto, le celebrazioni in onore del patrono d'Europa che, anche quest'anno, sono state caratterizzate dal viaggio della fiaccola Pro pace et Europa una. Il 2022 ha segnato l'arrivo della luce, portatrice di pace, a Madrid e a Santiago de Compostela. La fiaccola, dopo la benedizione impartita dal Papa in Vaticano, ha raggiunto Norcia, Subiaco e, infine, Montecassino e Cassino, dove brilla sulla tomba del Santo. Ieri, giornata conclusiva del marzo benedettino' sono stati due i momenti vissuti con la cerimonia in monastero e nel pomeriggio la replica nella Concattedrale di Cassino, sempre con il cardinale, alla presenza del vescovo Gerardo Antonazzo, del clero e delle autorità locali. Nel corso della messa è stata esposta la teca con la reliquia di San Benedetto. A creare una cornice speciale, durante l'ultimo atto della giornata, i figuranti del corteo storico Terra Sancti Benedicti' schierati in piazza Corte.
«Si chiude il Marzo benedettino.

Nonostante le restrizioni - dichiara il sindaco Enzo Salera - le celebrazioni hanno segnato un momento di rinascita e di ripresa. Il nostro auspicio - conclude il primo cittadino - è poter celebrare nel 2023 il nostro Patrono nel miglior modo e in un momento di pace. La nostra speranza è che cessi, al più presto, la tragedia che si sta consumando in Ucraina».

© RIPRODUZIONE RISERVATA