Cassino: irrompe in Comune e semina il panico, pretende 42.000 euro

Cassino: irrompe in Comune e semina il panico, pretende 42.000 euro
di Domenico Tortolano
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Martedì 14 Marzo 2023, 08:35

Episodio di violenza ieri mattina negli uffici dei Servizi sociali del Comune di Cassino. Uno dei settori più a rischio sia per la presenza di persone con problemi psichici che di tossicodipendenza e sia di persone con problemi di vario tipo, come lavoro, casa e bollette da pagare. Una fotografia del disagio umano quotidiano. E la mattina gli impiegati dell'ufficio vivono nel terrore che qualcuno arrivi e cominci ad inveirli ed anche a picchiarli. E l'arrivo di carabinieri, polizia e vigili urbani è frequente per fermare i malintenzionati. Come il caso di un uomo di 55 anni di una frazione di Cassino che da qualche tempo fa irruzione negli uffici minacciando e insultando. E' una storia triste del disagio che vivono certe persone rimaste vittima della droga o con problemi psichici ed abbandonati dalle loro famiglie.

IL TESTIMONE

Testimone di queste situazioni è il funzionario dell'ufficio Pasqualino Matera che quasi ogni giorno si trova ad affrontare e risolvere situazioni critiche, di tossicodipendenza e soprattutto di povertà.

Ieri l'uomo in questione si è presentato nell'ufficio per l'appuntamento con l'assistente sociale designato dal giudice del tribunale di Cassino come amministratore di sostegno. Un incarico affidato da tempo per l'impossibilità dell'uomo a gestire la sua vita e i beni lasciatigli dai genitori. Da giorni si reca negli uffici comunali chiedendo di avere 42 mila euro perché dice «di avere debiti da pagare e tante altre cose da fare». Questa somma, spiegano dall'ufficio, scaturisce dalla vendita della casa paterna destinata ai tre figli. A lui sono spettati 42 mila euro, ma il giudice li ha fatti vincolare in banca e non può usarli perché si afferma "li farebbe sparire in pochi giorni e quindi rimarrebbe sena soldi e senza casa". Per disposizione del giudice i Servizi sociali hanno provveduto a comprare un miniappartamento per quella somma ed è stato già firmato il compromesso.

Dice Matera:«La casa si potrebbe avere in pochi giorni dopo fatti gli allacci dei servizi. Ma si rifiuta di entrarvi. Ed ora sta per scadere il periodo di fitto pagato da noi per la permanenza dove abita. Ed è pericoloso per noi». E ieri mattina all'ennesimo rifiuto dell'assegnazione della somma ha spintonato l'assistente sociale creando trambusto negli uffici. E se ne è andato sbattendo le porte mentre arrivavano i carabinieri chiamati dagli uffici dopo una segnalazione al comando dei vigili urbani. Un agente (l'unico disponibile in quel momento) è arrivato poco dopo. E probabilmente si ripresenterà ancora oggi fin quando non si convincerà ad entrare in quella casa. I suoi genitori e i fratelli se ne sono andati trasferendosi al nord Italia. Abbandonandolo al suo destino stanchi di assisterlo e dei soprusi. Tanto che hanno venduto anche la grande casa dividendo il ricavato ma facendo gestire la parte spettante ad uno dei fratelli con problemi di disagio mentale al giudice tutelare. Per l'assessore alla coesione sociale Luigi Maccaro si tratta di situazioni emergenziali particolari. "L'assistenza del Comune dice- si rivolge a tante fasce deboli della città, cercando di aiutare tutti. Ci sono famiglie che hanno bisogno di pacchi alimentari o di aiuti economici ma anche persone con problemi mentali o ex tossicodipendenti che cercano aiuto. Tutte situazioni critiche alle quali cerchiamo di are risposte adeguate».
Domenico Tortolano
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