Schianto in auto e volo nel fossato, s'indaga sulla morte dell'architetto Gaspare Vinciguerra

La vittima Gaspare Vinciguerra
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Mercoledì 12 Agosto 2020, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 18:42
Come è uscito fuori strada? Un colpo di sonno? Una distrazione? Un ostacolo improvviso? Sono interrogativi ai quali devono dare  una risposta i carabinieri intervenuti sul luogo in cui è morto l'architetto Gaspare Vinciguerra.

Trovato  senza vita nella sua auto in un torrente il noto architetto Gaspare Vinciguerra, 64 anni di Amaseno,  per anni dirigente dell’Ufficio tecnico di Sora. Ancora poco chiari i contorni dell’accaduto la cui ricostruzione è affidata agli uomini dell’Arma. Il professionista potrebbe aver perso il controllo della sua automobile dopo una curva finendo fuori strada sulla provinciale Caragno, a poca distanza dall’uscita del casello autostradale di Ceprano. Uscendo dal casello aveva imboccato la Caragno per attraversare Pofi, Castro e rientrare ad Amaseno. Ma l’architetto ha terminato la sua corsa in un piccolo corso d’acqua che costeggia la strada. Il suo corpo è stato trovato nel pomeriggio di ieri e sul posto si sono precipitati i suoi familiari ma anche i carabinieri, il 118 ed i vigili del fuoco. 

A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari di rianimare l’uomo. La notizia è suscitato dolore e commozione in tutto il territorio sorano dove l’architetto era molto conosciuto e stimato. Un uomo allegro e brillante, Vinciguerra amava stare in compagnia, trascorrere il tempo con gli amici e soprattutto amava cantare.
L’ultima sua performance l’aveva condivisa sul web: «Canto un inno alla vita» aveva detto, intonando il celebre brano “Meraviglioso” di Modugno.

Tantissimi i messaggi di cordoglio che sono arrivati da tutta la provincia e in particolare da Sora dove aveva lavorato per tanti anni e dove aveva tantissimi amici con cui era in costante contatto. 

«Carissimo Gaspare Vinciguerra ci hai lasciato senza parole - scrive il consigliere Lino Caschera -.Te ne sei andato via all’improvviso, lasciando un grande vuoto in tutti noi. Resterà indelebile il tuo ricordo l tuo sorriso, la tua schiettezza, il tuo ottimismo e soprattutto le tante serate trascorse insieme a Sora ed Amaseno».
Ed ancora: Con infinito dispiacere apprendo della prematura scomparsa del carissimo amico arch. Gaspare Vinciguerra - scrive Gianluca Quadrini Commissario della XV Comunità Montana-. Ai familiari ed ai suoi affetti più cari rivolgo le mie più sentite condoglianze. Sentiremo tristemente la mancanza di un uomo brillante e gioviale come il caro Gaspare. L’architetto lascia moglie e due figli,  uno dei quali ha ereditato lo studio tecnico, molto avviato, del padre nel cuore di Amaseno.

Gaspare amava l’architettura e la politica. Era stato anche candidato a sindaco di Amaseno e alla sua città era molto legato. Grande esperto di Urbanistica era legato all’ex sindaco di Sora Ernesto Tersigni che lo volle all’Ufficio tecnico proprio per le grandi capacità dimostrate. Quando lasciò l’ufficio, decine di tecnici (ingegneri, architetti e geometri del sorano) gli dedicarono un quadro dove, in calce, c’erano le firme di tutti. Quel quadro lo ha sempre conservato gelosamente ed è, in vista, dietro alla sua scrivania.

«L’Urbanistica è una materia che va interpretata dalla parte del cittadino, mai in modo restrittiva. E’ uno strumento importante per la crescita e lo sviluppo di un territorio. Incrementa il lavoro e l’occupazione» amava ripetere. E questa era la sua filosofia. Ad Amaseno recentemente aveva avviato una campagna di sensibilizzazione per la difesa del territorio, minacciato dai reflui delle stalle.

Per un tragico destino, anche suo fratello, Antonio, morì agli inizi degli anni ‘80 in un altro incidente stradale. 
La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria e solo dopo il nullaosta del magistrato la salma verrà restituita ai familiari per le esequie
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