Inchiesta Malaffare al Comune di Cervaro,
tutti rinviati a giudizio

Inchiesta Malaffare al Comune di Cervaro, tutti rinviati a giudizio
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 3 Luglio 2020, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 08:39
Corruzione e turbativa d'asta per l'appalto dei rifiuti: tutti rinviati a giudizio. 
Si tratta dell’inchiesta Malaffare, esplosa lo scorso anno a giugno attorno al Comune di Cervaro che portò ai domiciliari l’ex sindaco Angelo D’Aliesio, l'ex vice sindaco e assessore Gino Canale, l’ex assessore Vincenzo Ricciardelli, il responsabile dell'ufficio tecnico Pucci e l'imprenditore di Veroli, Alfredo Coratti.
L’udienza preliminare dinanzi al Gup Salvatore Scalera si è conclusa nel pomeriggio di ieri con il decreto che dispone il giudizio, come richiesto in udienza dal Pm Alfredo Mattei, dinanzi al collegio penale per il prossimo 12 novembre.
L'operazione portata a termine dai carabinieri del Nipaf di Frosinone diretti dal maggiore Vitantonio Masi, sotto il coordinamento del Pm della Procura di Cassino, il dottor Emanuele De Franco, risale al 4 giugno 2019.

Tutta l’inchiesta ruota attorno alla società Tac Ecologica dell’imprenditore Coratti che, nel 2017, si aggiudicò la gara d’appalto per la raccolta e gestione del servizio rifiuti. 
“Nell’aggiudicazione dell’appalto sullo smaltimento dei rifiuti urbani indetta dal Comune di Cervaro, - ha sempre sostenuto l’accusa - per un importo di circa 1 milione di euro, come controprestazione la ditta avrebbe assunto personale segnalato dai politici indagati, con la promessa del voto a favore dei politici in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale avvenute nel giugno 2017”. 

In particolare D’Aliesio, il Ricciardelli e Canale si sarebbero adoperati affinché la società di Coratti, esclusa alle prime due gare indette si aggiudicasse l’appalto alla terza gara, pur avendo presentato un’offerta ritenuta anomala dalla Commissione di Gara. Pucci, Rup della gara, pur a conoscenza dell’offerta anomala segnalata dalla Commissione, avrebbe evitato di attivare le dovute procedure finalizzate alla contestazione dell’irregolarità, procedendo all’affidamento dell’appalto alla società Tac Eecologica. In cambio l'imprenditore Coratti avrebbe assunto persone segnalate dai politici coinvolti. 
Accuse che, tutte le difese, hanno sempre respinto. Per questo hanno chiesto il proscioglimento, ma il Gup ha ritenuto che gli elementi raccolti (ad esclusione di un episodio di voto di scambio), debbano essere approfonditi e valutati in un vero e proprio processo dinanzi al Tribunale. 
 
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