Direttore generale double face, incarichi, gestione dei fondi del Pnrr e delle gara d'appalto, assunzioni, concorsi. Il caso Ater e Confservizi Lazio finisce ora sotto la lente della Procura di Frosinone. Il sostituto procuratore Samuel Amari, dopo un esposto, ha delegato la Guardia di Finanza a fare chiarezza sui rapporti tra l'azienda che si occupa dell'edilizia pubblica e la Confservizi Lazio, un'associazione (ma di fatto un ente di diritto privato) che fornisce servizi agli enti pubblici associati. Per ora è stato aperto un fascicolo contro ignoti. I militari delle Fiamme Gialle in questi giorni hanno fatto visita agli uffici presso la sede dell'Ater in piazzale Europa per acquisire la documentazione.
I rapporti tra l'Ater di Frosinone e la Confservizi Lazio si sono fatti strettissimi, quasi simbiotici, dal momento in cuia febbraio dello scorso anno il consiglio di amministrazione presieduto dall'avvocato Andrea Iannarili ha nominato direttore generale dell'azienda pubblica Massimo Serafini, che ricopriva lo stesso incarico alla Confrservizi e dal quale si è messo in aspettativa.
E dalla "sua" Confservizi il direttore Serafini, poco dopo il subentro a Frosinone, ha anche reclutato (con un incarico annuale di 20mila euro) un dirigente, il dottor Massimiliano Capezzone de Jonannon, con il compito di supervisionare servizio di ragioneria e quello del personale. In pratica un vice. Successivamente, siamo a fine novembre dello scorso anno, dall'Ater sono stati licenziati anche due dirigenti, Nicoletta Paniccia e Alfio Montanaro. Entrambi, prima di Serafini, erano stati direttori generali. Il licenziamento è avvenuto per presunte anomalie nella gestione finanziaria che sarebbero state rilevate da una società di revisione esterna. L'Ater ritiene che i due ex direttori abbiano beneficiato di emolumenti in maniera indebita.
GLI AFFIDAMENTI
Alla Confservizi sono stati assegnati, senza gara, una miriade di procedimenti: la gestione dei progetti con fondi Pnrr e Superbonus, quella degli appalti per la manutenzione degli immobili, il servizio di stazione appaltante, la selezione di personale, l'organizzazione dei concorsi che si sono svolti di recente per 9 assunzioni a tempo indeterminato. Prestazioni che ovviamente la Confservizi non svolge a titolo gratuito. E i pagamenti sono stati fatti anche a favore di una società collegata, la Confservizi Cispel srl, di cui fa parte lo stesso il direttore generale dell'Ater Serafini.
Tutti aspetti sui quali ora, su delega della Procura, devono fare chiarezza i militari delle Fiamme Gialle. Gli interrogativi finiti sotto la lente dei finanzieri non sarebbero pochi. Basta essere soci di un'associazione per evitare di fare le gare e ricorrere agli affidamenti diretti? E non è un problema se chi affida i servizi ricopre ruoli nel soggetto che li ottiene con benefici economici? C'è un potenziale conflitto di interesse? Anche perché da giugno dello scorso anno il presidente dell'Ater Andrea Iannarilli è diventato anche presidente della Confservizi Lazio.
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