Inchiesta sulla discarica di Roccasecca, i carabinieri negli uffici della Provincia. Oggi il vertice sull'emergenza

Inchiesta sulla discarica di Roccasecca, i carabinieri negli uffici della Provincia. Oggi il vertice sull'emergenza
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 30 Marzo 2021, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 08:04

Mentre si corre contro il tempo per evitare l'emergenza rifiuti a causa del blocco dei conferimenti nella discarica di Roccasecca, nel sud del frusinate, a partire dal 1 aprile, proseguono le indagini dopo gli arresti dell'ex dirigente della Regione Lazio, Flaminia Tosini e dell'imprenditore Valter Lozza, che del sito di smaltimento di Roccasecca è il proprietario.

Ieri i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, su delega della Procura di Roma, hanno effettuato un accesso negli uffici del settore rifiuti della Provincia di Frosinone.

I militari dell'Arma, specializzati nel contrasto ai reati ambientali, hanno acquisito una serie di documenti e ascoltato i responsabili dei procedimenti riguardanti l'ampliamento della discarica di proprietà della Mad. Secondo le accuse che hanno portato ai domiciliari Tosini e Lozza, la dirigente del Dipartimento Ambiente e Rifiuti (incarico ora revocato) invece di esercitare le sue funzioni di controllo, avrebbe approfittato del suo potere per favorire gli interessi dell'imprenditore, con il quale c'era uno stretto legame, al punto che la Tosini, oltre a ricevere preziosi regali, ha partecipato a una videoconferenza con il Governo sulla discarica di Roccasecca dall'abitazione dello stesso Lozza.

LE INTERCETTAZIONI

Le contestazioni che hanno portato all'adozione delle misure cautelari riguardano soltanto la nuova discarica di Roma, a Monte Carnevale. Ma tra i capi d'imputazione c'è anche l'ipotesi di falso ideologico per la sopraelevazione del IV Bacino, (quello da lunedì smetterà di funzionare). Questo perché la Tosini, per facilitare il via libera della Presidenza del Consiglio, avrebbe prospettato situazioni non veritiere. E tra gli ostacoli al buon esito della procedura di ampliamento della discarica era spuntata anche un'ordinanza della Provincia che aveva disposto l'immediata bonifica per la contaminazione delle falde acquifere rispetto ad alcuni valori di metalli pesanti (ferro, piombo, manganese) risultati oltre i limiti di soglia.

L'ordinanza è stata poi annullata dal Tar, ma tra le intercettazioni finite nell'ordinanza ce n'è una in cui la Tosini, parlando della questione, si vanta di essere riuscita a dirottare le determinazioni di una ricercatrice del Cnr (poi risultate decisive per la decisione del Tar) e dà consigli su come difendersi dai controlli di Arpa.

Proprio la possibile contaminazione, su cui peraltro l'Arpa ha continuato a monitorare anche nelle settimane scorse, è uno dei motivi per i quali il Comune di Roccasecca ha chiesto la revoca dell'autorizzazione del V Bacino, che non è ancora entrato in servizio.

Ieri i carabinieri del Noe sono andati negli uffici del settore rifiuti della Provincia per chiarire questo e altri aspetti. Ma da verificare ci sono anche quelli non di competenza dell'ente di piazza Gramsci.

OGGI VERTICE IN REGIONE

E la notizia della prosecuzione dell'indagine sulla discarica di Roccasecca arriva alla vigilia della riunione tecnica che si terrà oggi in Regione allo scopo di trovare una soluzione per scongiurare l'emergenza. La Mad ha infatti comunicato che, a causa dell'esaurimento del IV Bacino e della mancata attivazione del V, a partire da lunedì non riceverà più rifiuti. Blocco che rischia di mandare in tilt la raccolta e lasciare per strada l'immondizia nella provincia di Frosinone e nel Comune di Roma, che da anni si serve massicciamente della discarica di Roccasecca, oltre che dell'impianto Saf.

La ricerca di siti alternativi, anche fuori Regione, avrebbe dato esito negativo. Tra le soluzioni che potrebbero essere in esame c'è quella della riapertura della discarica di Colleferro a Colle Fagiolara. Oggi se ne saprà di più.
 

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