Incertezze sul bonus 110%, il presidente Ance Frosinone:«Tante aziende a rischio»

Incertezze sul bonus 110%, il presidente Ance Frosinone:«Tante aziende a rischio»
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 24 Novembre 2022, 07:24

«Questo è un settore di attività dove si programma, non mordi e fuggi, se le regole cambiano in continuazione fai saltare tutto». Non ha dubbi Libero Angelo Massaro, presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Frosinone. Un settore dai due volti, alle prese con grandi opportunità - dai fondi del Pnrr ai superbonus - ma soprattutto con grandi incertezze. «Da una parte - dice Massaro - il quadro è ottimale: la cassa edile di Frosinone registra un significativo incremento del monte salari denunciato che, nell'anno finanziario 2021/2022 supera gli 80 milioni di euro, con oltre 1400 imprese iscritte per un totale di quasi 8000 lavoratori. Nel 2014 il valore era 40 milioni, ad esempio, e non dimentichiamo che il prodotto interno lordo di questa provincia è rappresentato per un quarto dall'edilizia. Se guardiamo l'altra parte, invece, è un settore messo in ginocchio da decreti a soggetto e ritardi che sono un danno per imprese e cittadini. Poi ci sono tante altre cose che non funzionano».
Vogliamo provare a spiegarle? «Nessuno ci ha interpellato sullo stop al 110%, ad esempio, con un risultato devastante. La Cilas entro il 25 novembre per usufruire del bonus è un ulteriore agguato alle imprese che hanno investito in progettazione, materiali, assunzione di dipendenti ma anche un duro colpo per i condomini che hanno deliberato l'avvio di lavori adottando specifiche delibere assembleari. Si dovrebbe spostare questo termine almeno al 31 dicembre. Ci attendevamo - aggiunge - una regolamentazione stabile degli incentivi, in una logica di medio-lungo periodo. Il motivo è semplice, secondo il nostro centro studi il 110% non è stato solo un costo per lo Stato o un incentivo alle frodi, il bonus ha prodotto 2,5 punti di pil e più di 2/3 dell'extragettito Iva di 14 miliardi avuto lo scorso anno».
L'APPELLO
Cosa chiedete? «Un coinvolgimento diretto di deputati e senatori del nostro territorio, affinché si facciano a loro volta portavoce delle istanze di un settore centrale per l'economia della provincia: basta regole cambiate in corsa».
Sì ma intanto i rubinetti delle anticipazioni sono chiusi, avete una proposta? «Il Governo avrebbe dovuto trovare prioritariamente una soluzione a tutte le pratiche in essere che risultano bloccate e rischiano di tradursi in migliaia di fallimenti, con uno strascico di lavori incompiuti pericolosissimo. Chiediamo subito un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile. L'Ance e l'Associazione bancaria italiana hanno recentemente proposto congiuntamente l'utilizzo straordinario dei debiti raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti d'imposta derivanti dai bonus edilizi. Se qualcuno risponde, le banche sono pronte a sbloccare i plafond e quei soldi possono essere ricollocati sul territorio, altrimenti le ripercussioni saranno imprevedibili»
IL PNRR
Massaro non nasconde dubbi anche sul Pnrr: «Se non siamo in condizioni, meglio lasciar stare perché altrimenti stiamo semplicemente firmando una cambiale da lasciare ai nipoti. Se con quei soldi devo tappare le buche, avrò solo un debito, se li investo per un corridoio stradale allora attraggo investimenti. Spero che su questi argomenti ci vogliano coinvolgere i decisori, saremo pronti a fornire le nostre idee. Poi va affrontato l'adeguamento dei prezzi». Cioè? «Il rincaro dei prezzi dei materiali rappresenta una ulteriore minaccia per le aziende. Molte sono ancora in attesa dell'adeguamento dei prezzi 2021 per l'inerzia delle stazioni appaltanti, le infrastrutture non si possono realizzare sulle nostre spalle ».
Capitolo infortuni sul lavoro, sono ancora troppi e spesso avvengono proprio in edilizia. Che fare?
«Siamo i primi a fare prevenzione, abbiamo creato un organismo paritetico per la formazione e la sicurezza. Il dipendente è un patrimonio dell'azienda, per questo abbiamo stilato un protocollo con l'ispettorato del lavoro e la formazione è continua»
 

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