Incendio all'Henry Hotel di Frosinone, i quattro minori denunciati: «Volevamo riscaldarci»

Incendio all'Henry Hotel di Frosinone, i quattro minori denunciati: «Volevamo riscaldarci»
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 09:41

Volevano solo riscaldarsi, invece la situazione gli è sfuggita di mano. La carta che avevano utilizzato per accendere il fuoco si è trasformata in una miccia e nel giro di poco tempo la reception dell’albergo è stata invasa dalle fiamme. Loro spaventati, si sono dati alla fuga. Così si sarebbero giustificati i quattro minorenni (il più piccolo ha 13 anni il più grande ne ha 16) tutti residenti nel capoluogo ciociaro, accusati di “delitto colposo di danno in concorso”, per aver appiccato il fuoco all’Henry Hotel, l’albergo situato in via Piave a Frosinone di proprietà della famiglia Bassetto e da anni in disuso.

Nel corso degli interrogatori gli adolescenti avrebbero fatto il nome di un quinto giovane.

Quindi non è escluso che il numero dei soggetti coinvolti nell’incendio sia destinato ad aumentare. I militari della locale Compagnia, unitamente a quelli della Stazione capoluogo, al termine dell’attività investigativa, hanno fatto scattare le denunce nei confronti dei ragazzini presso la Procura della Repubblica per i minorenni di Roma e presso quella Ordinaria di Frosinone.

I carabinieri del comando provinciale agli ordini del capitano Gianluca D’Alessandro, dopo aver ascoltati alcune persone informate sui fatti, nonché l’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, sono riusciti a chiudere il cerchio intorno ai minorenni che risultano incensurati. I genitori dei ragazzini, a seguito di quanto accaduto, sono stati convocati in caserma per essere informati sul comportamento delinquenziale messo in atto dai loro figli.

Domenica scorsa senza il tempestivo intervento dei vigili del fuoco che sono riusciti ad arginare i danni ed a domare l’incendio nel giro di qualche ora, con tutta probabilità l’intero edificio sarebbe andato distrutto. Quando i pompieri sono giunti sul posto le fiamme si erano già sviluppate su tutto il piano terra dove ancora si trovavano accatastati tavoli di legno sedi e banconi. I giovani sono difesi dall’avvocato Marco Maietta.

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