In migliaia per l'ultimo saluto a Camillo Bucciarelli, memoria fotografica di Ceccano

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Venerdì 13 Maggio 2022, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 09:29

In migliaia si sono ritrovati a Ceccano per dare l’ultimo saluto a Camillo Bucciarelli, scomparso all’età di 74 anni mercoledì scorso. La chiesa di Santa Maria a Fiume stracolma di persone, davanti all’ingresso del santuario, lungo le sponde del fiume Sacco, una folla altrettanto numerosa: tutti arrivati per stringersi alla signora Angela, a Fabrizio, a Maria Grazia e Agostino, per dedicare un messaggio, un ricordo a Camillo "gli retratter", decano dei fotografi ceccanesi e custode della memoria storica della città. La storia più vera perché fatta da immagini, tante immagini di persone, prima solo attraverso gli scatti in bianco e nero e poi quelle arricchite dai colori.

Tre sacerdoti, don Sabastian, don Tonino e don Stanislao, hanno concelebrato il rito funebre, ritrovandosi ad esprimere a nome di tutta la comunità la vicinanza ai familiari, nel ricordo di un uomo, come da più voci ribadito, che attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica ha saputo cogliere l’essenziale: “Camillo non lo vedevi perché tra la gente riusciva a starci in maniera silenziosa, ma poi i suoi scatti sapevano raccontare tutto.”

Figlio d’arte e nipote del primo storico fotografo di Ceccano, Camillo Bucciarelli è stato il simbolo di una terza generazione di appassionati maestri fotografi e custode di una memoria collettiva che in molte occasioni ha superato i confini della sua Ceccano per farsi apprezzare in tanti altri paesi. Tra luci, ombre e colori ha fermato quasi settant’anni di persone incrociate lungo il suo percorso umano e professionale, lasciando un prezioso patrimonio culturale e in eredità, ai figli e a decine di professionisti cresciuti accanto a lui, l'arte di saper fare poesia con le immagini. (m.l.l.)

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