Impianto di biometano, la Recall
presenta un nuovo progetto
Resta il no del Comune di Patrica

Ex Siporex Patrica
di Emiliano Papillo
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Venerdì 16 Novembre 2018, 14:58
Impianto per la produzione di biometano nell'ex stabilimento Siporex di Patrica, la Recall Frosinone rivede il progetto puntando su tecnologie in grado di abbassare il più possibilie l'impatto ambientale. A renderlo noto è la stessa società che ha ritirato il progetto presentato tre anni fa e per il quale era in corso l'iter di valutazione ambientale, ora archiviato dalla Regione Lazio. 

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per valorizzare la FORSU (frazione organica della raccolta differenziata) per la produzione di metano (destinato alle stazioni di servizio quale carburante rinnovabile e pulito per autoveicoli) che di fertilizzante agricolo.
Il procedimento, spiega la Recall in una nota stampa, «avviene ermeticamente al chiuso, senza odori sgradevoli per l’ambiente e ovviamente senza bruciare la FORSU. L’impianto sarà dotato di un proprio depuratore per trattare la parte liquida della FORSU, che è composta per circa il 70% di acqua - e ritrasformarla appunto in acqua che verrà in parte riutilizzata nell’impianto stesso e in parte immessa nella fogna consortile. Grazie a questa miglioria, tutta l’acqua necessaria per il processo sarà auto-prodotta e non prelevata dal pozzo, che non risulta più necessario».

La società annuncia migliorie anche per quanto riguarda le emissioni: il calore necessario per l’impianto sarà prodotto con una normale caldaia alimentata solo a gas naturale preso dalla rete; ridotto inoltre del 40% il traffico complessivo dei camion grazie ad accorgimenti operativi.

INTERVISTA AL SINDACO
La revisione del progetto non fa cambiare idea al sindaco di sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio: «Riconosciamo l’esigenza di dover necessariamente avviare una nuova stagione impiantistica per il trattamento della frazione organica, stiamo vivendo sulla nostra pelle le difficoltà della SAF, quello che noi critichiamo è la collocazione del sito in questa zona». 

Perché no a Patrica?
«Le matrici ambientali sono fortemente compromesse, non lo dico io ma gli studi effettuati. Secondo l’Arpa Lazio la qualità dell’aria è pessima, vista la collocazione in Classe1 del nostro Comune. Ma c'è tutta una serie di altre motivazioni tecniche che ci hanno allertato in questi anni e che abbiamo fatto presente in Regione.

Quali saranno le prossime azioni?
«Valuteremo il progetto e cominceremo a produrre le nostre osservazioni. Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente hanno firmato l’accordo per miglioramento della qualità dell’aria nell'agglomerato di Roma e nella Valle del Sacco. Quindi mi chiedo come un progetto del genere possa essere collocato in un contesto del genere. Le stufe dei cittadini inquinano e i tir pieni di rifiuti no?»

Perché hanno ripresentato il progetto?
«Perché il muro alzato dal Comune di Patrica, dalle Associazioni e dai Comitati aveva una valenza tecnica che è stata recepita dagli Uffici di competenza. La nostra è stata una vittoria importante».

Ne parlerà con i suoi referenti, a cominciare dal presidente Zingaretti?
«Lo faccio quotidianamente, il presidente sa come la penso, sull’ambiente e la salute non c’è partito che tenga.
Oltre all’impianto Recall ci sono altri siti che lavorano rifiuti pronti ad entrare a Patrica».
 
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