Amaseno verso il voto, il prodigio del sangue che mette tutti d'accordo

Amaseno verso il voto, il prodigio del sangue che mette tutti d'accordo
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 27 Aprile 2023, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 10:47


È il sindaco? No, la farmacista del paese, Amaseno. Candidata alle elezioni, ma c'entra poco. Tutti si fermano vedendola all'esterno della sua attività. C'è chi chiede un consiglio, chi vuole sapere se è arrivato un presidio, chi la aggiorna sulle condizioni dei genitori. È una bella giornata di sole nel "Paese del sangue di San Lorenzo", ma anche della mozzarella di bufala. Che è campana, ma pazienza perché il latte si produce sui monti intorno. E ci tengono a farlo sapere, anche perché è uno dei settori che crea occupazione. Andrebbe valorizzato ulteriormente, sono d'accordo entrambi i candidati sindaco. L'uscente Antonio Como - in cerca del tris - e lo sfidante che è lo stesso di cinque anni fa, Ernesto Gerardi. Al bar del paese si conoscono tutti, è a due passi dal Municipio e dall'ingresso nel centro storico, trovi un candidato e arriva l'altro, fuori e nella piazza tutti sanno chi sono e soprattutto si preparano al voto. Chi vincerà? Difficile dirlo, nei paesi basta una famiglia che cambia idea rispetto alla volta precedente e il gioco è fatto.

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Ma qui, come in altre piccole realtà, ci sono da fare i conti con lo spopolamento, un'economia da far funzionare, il turismo da mettere "a sistema".

Perché già arrivarci, ad Amaseno, tutto è fuorché una passeggiata. Le persone in piazza hanno una "ricetta" per ogni problema, fosse per loro che ci vuole a migliorare la viabilità? Solo che metti insieme gli enti diversi, trova i finanziamenti, cerca di far quadrare i conti. Una cosa è certa, i lavori all'ingresso del paese sono in corso e dalla parte avversa a Como fanno notare che sono "elettorali". Un classico di ciascuna campagna, diciamolo.

COSA C'È
A due passi dal Comune, un po' nascosta e ombreggiata da una pianta, c'è una targa che ricorda la citazione del fiume Amaseno fatta da Virgilio nell'Eneide. Mica uno scherzo. Altrove sulla storia di Metabo, re dei Volsci, e della figlia Camilla avrebbero costruito fortune, qui si limitano a rivendicare il fatto che la Regina (Camilla, appunto) non è della vicina Priverno e quindi della provincia di Latina, ma del paese dove si è salvata.
Però c'è altro e mette d'accordo tutti. No, non è la squadra di calcio che milita nell'impianto ben tenuto poco distante. L'intesa riguarda i candidati, chi è religioso e chi non. Quel "Paese del sangue di San Lorenzo" va ben oltre, infatti, il cartello posto all'ingresso. Non è un miracolo, la Chiesa lo riconosce come prodigio, ma ogni anno tra il 9 e il 10 agosto il contenuto della bolla che si trova nella cattedrale di Santa Maria Assunta si "scioglie". Meglio, passa da un grumo a strati diversi, si vede persino un lembo di pelle. Al contrario del miracolo di San Gennaro nessuno agita l'ampolla, né ci sono fenomeni fisici particolari. La presenza di quella reliquia, custodita gelosamente nella struttura gotico cistercense che è un "modellino" di quella della vicina Fossanova, è certificata da una bolla papale del 1658. E per l'evento tra 9 e 10 agosto arrivano da ogni parte d'Italia, senza clamore, ad assistere al prodigio. Che - lo ricordano in diversi - si è ripetuto anche a Malta durante un viaggio anni fa. Un fenomeno inspiegabile dal punto di vista scientifico ma che richiama fedeli da ogni parte. Gli sfidanti concordano: è una ricchezza per Amaseno e andrà sfruttata al meglio. Succederà? Se ne riparla dopo il voto.

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