L'uomo dell'ultimo tiro, dell'ultimo gol, quello decisivo, si chiama Gennaro Borrelli, 22 anni. Una carriera da predestinato la sua. Sabato è entrato in campo al 77' e, come avvenuto nelle precedenti apparizioni in prima squadra, ha cambiato il volto del match. Subito incisivo nella ricerca del pallone buono e poi, risolutivo, provvidenziale nello staccare di testa, dall'alto del suo 1,92 di altezza ed infilare imparabile in rete la palla del primato del Frosinone nella classifica della B dopo dieci giornate. Un ragazzone cresciuto a pane e pallone. Figlio d'arte con papà Pasquale, ex giocatore nelle categorie semiprofessionistiche ed ora allenatore, che ha ascoltato il primo vagito di Gennaro quando lui aveva soli 20 anni, con una vita ancora da affrontare ed una carriera da costruire. Per il figlio Gennaro ha costruito un ruolo da attaccante.
LA GAVETTA IN SERIE C
La crescita calcistica del giovane bomber canarino, nato a Campobasso, dove allora giocava papà Pasquale, la si deve grazie proprio al Pescara, che ha subito creduto in lui.
L'anno successivo è a Monopoli, sempre in Serie C, dove conta 21 presenze (12 da titolare) e 9 reti. Sufficienti a farlo notare agli occhi del direttore tecnico giallazzurro Guido Angelozzi e dei suoi collaboratori, che vanno a Pescara e strappano per lui un prestito con obbligo di riscatto da parte del Frosinone al maturare di determinate condizioni che, potrebbero oggi verificarsi e rappresentare un affare per entrambe le squadre.
L'ESORDIO GIALLAZZURRO
Con i giallazzurri di mister Grosso, Borrelli fa il suo esordio negli ultimi 4' della partita di apertura Modena. Poi altri quattro ingressi da subentrante, per un totale di 50' giocati e due reti nelle ultime due apparizioni, alla media di un gol ogni 25'. Presto per dire che si è consacrato un campione, perché Gennaro dovrà conservare modestia e preservare il suo talento per le prossime occasioni, ma intanto, dopo due stagioni nel purgatorio della serie C, il suo definitivo lancio potrebbe essere a portata di mano, anzi a portata di Grosso.
Lui ci crede perché già al suo arrivo in Ciociaria si è espresso così: «Ho già un anno di B alle spalle, ma ora sono arrivato con una maturità diversa sulle spalle, pur essendo molto giovane. Penso di essere arrivato a Frosinone, una piazza importante, nel modo migliore. Darò tutto me stesso per ripagare la fiducia che la società ha risposto in me». Detto fatto. Le soddisfazioni se le sta prendendo e le ambizioni della squadra crescono. «Sto attraversando il mio momento migliore, con dei gol abbastanza importanti».
Ora nelle gerarchie della squadra si affianca a Mulattieri e Moro, per contendere a loro qualche apparizione da titolare. «Io lavoro quotidianamente al 100%, poi le scelte spettano al mister. Io cerco di metterlo in difficoltà il più possibile. Poi accettò le scelte e le occasioni che mi vengono date». Borrelli si ispira a due campioni: «Dzeko e Haaland, quest'ultimo nonostante sia giovanissimo è una forza della natura». Oggi i tifosi lo paragonano a Daniel Ciofani si esprime così: «Mi hanno paragonato a Daniel che ammiro come giocatore. Spero di fare quello che ha fatto lui con questa maglia».