Il presunto progetto criminoso di creare una sorta cartello tra le aziende operanti nello stesso settore non si è concretizzato grazie al sopraggiungere delle inchieste giudiziarie, ma, ha spiegato sempre il maggiore Masi, «le altre aziende contattate dall'imprenditore di Veroli non hanno manifestato alcuna contrarietà e in qualche caso anche invece c'è stata la piena disponibilità».
Nel motivare le esigenze cautelari a carico di Coratti il gip Logoluso accenna anche circostanze per le quali non sono emersi per ora rilievi penali, ma che hanno delineato il contesto in cui sarebbe mosso l'imprenditore di Veroli. In una conversazione intercettata, mentre Coratti si vantava di truccare la documentazione per gli appalti, un interlocutore lo avvertiva: «perché se... t'arrestano, mica no?». Dalle intercettazioni, scrive ancora la Logoluso a proposito di Coratti e degli altri principali indagati, emerge, la «spasmodica ricerca di appalti a cui partecipare e l'immediata valutazione delle modalità con cui garantirsi gli stessi».
Emerge anche, prosegue il gip, «l'attività svolta da Coratti a favore di candidati alle elezioni amministrative, regionali e politiche». Attività che sarebbe consistita nella promessa di voti, ma di cui non è emersa la contropartita. Dalle intercettazioni, scrive ancora il gip, «emergono i suoi numerosi favori a sindaci di tutt'Italia (Ciociaria compresa, ndr) ed i rapporti di cui si vanta, con politici di ogni livello».
© RIPRODUZIONE RISERVATA