I prof No vax vogliono tornare al lavoro senza tampone, a scuola arrivano i carabinieri

I prof No vax vogliono tornare al lavoro senza tampone, a scuola arrivano i carabinieri
di Emiliano Papillo
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Sabato 2 Aprile 2022, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 12:26

I prof No vax dell'Itis Don Morosini di Ferentino tornano alla carica ed è un'altra volta scontro la dirigente scolastica. Da ieri, con la fine dello stato di emergenza, anche i docenti non vaccinati contro il Covid avrebbero potuto tornare a lavoro. E così cinque professori del Don Morosini ieri si sono presentati presso l'istituto tecnico di via Casilina. Sono gli stessi (tre uomini e due donne: insegnanti di matematica, italiano e lingue straniere) che all'inizio dell'anno scolastico, con l'introduzione dell'obbligo vaccinale, si sono resi protagonisti di un duro scontro a suon di carte bollate con la dirigente scolastica. Ma in quel caso le disposizioni erano chiare e i professori, obtorto collo, hanno dovuto farsene una ragione. E quindi accettare la sospensione dal lavoro senza ricevere lo stipendio.

Ora invece le nuove regole introdotte con Decreto legge varato lo scorso 24 marzo sono meno chiare. I docenti non vaccinati possono rientrare al lavoro con il Green pass base, ossia anche solo presentando un tampone rapido ogni 48 ore o uno molecolare ogni 72 ore che attesti la loro negatività al Covid. I prof non vaccinati però non possono fare lezione in classe e devono essere utilizzati per non meglio specificate «attività di supporto all'istituzione scolastica». I presidi hanno protestato, facendo osservare che in una scuola non esistono attività in cui non ci sia un contatto con gli studenti.

Per i prossimi giorni si attendono correzioni al decreto legge che possano meglio chiarire le modalità del rientro.

Ma al netto della fumosità delle nuove disposizioni, ieri i cinque prof del Don Morosini, convintamente No vax, si sarebbero presentati senza nemmeno il tampone che accertasse la loro negatività. Requisito, almeno questo, su cui le nuove disposizioni sono chiarissime.

Provocazione? Interpretazione della legge? Sta di fatto che si è ripresentata la situazione dei mesi scorsi con un accesso confronto verbale tra i contendenti: da un lato gli insegnanti non vaccinati convinti di dover tornare al lavoro, dall'altro la dirigente scolastica che si attiene a quello che ha deciso il Governo. Visti i trascorsi tutt'altro che pacifici tra le parti in causa, è bastato poco perché gli animi si scaldassero. E quindi, anche questa volta, è stato necessario l'intervento dei carabinieri che alla fine, sia pure a fatica, hanno convinto i docenti a tornare a casa.
 

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