Frosinone, il prefetto Portelli se ne va: «Ciociaria terra piena di risorse, ma troppi silenzi sulle mafie»

Il prefetto di Frosinone uscente Ignazio Portelli
di Matteo Ferazzoli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Novembre 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 14:38

«Sulle infiltrazioni mafiose mi sono dovuto impegnare, perché la frase che sempre mi ripetevano era che qui non c'erano camorra e mafia. Era una menzogna». Parole dure come pietre quelle che sceglie Ignazio Portelli nel suo ultimo giorno da prefetto di Frosinone.

Da oggi Portelli prenderà servizio nella sua Sicilia dove è stato nominato commissario dello Stato per la Regione. L'occasione per congedarsi e riflettere sul lavoro svolto in questi anni in Ciociaria, è stata la festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate che si è svolta ieri mattina, dalle 10 alla Villa comunale. Il prefetto, dopo la cerimonia, ha risposto ai cronisti, soffermandosi su una questione che è stata centrale nel suo mandato di rappresentante del Governo in Ciociaria durato poco più di tre anni, con una pandemia di mezzo: «Purtroppo la presenza criminale c'è. Anche se non sparano, sono più insidiosi. Investono, comprano, fanno altre cose, nel silenzio generale».

Parole pesanti, ma il prefetto uscente non si è limitato solo a queste nel corso di questi anni. Portelli ha firmato alcune interdittive antimafia, poco meno di una decina, nei confronti di aziende del territorio in rapporto con personaggi vicino al clan dei Casalesi.

E in provincia di Frosinone simili provvedimenti non erano stati mai applicati: «Sono stati sconfitti 8 volte su 8 davanti a un giudice amministrativo - ha ricordato- L'attività antimafia è una strada tortuosa e deve avere la costanza e la tenacia di proseguire».

Sui settori in Provincia che sono più a rischio infiltrazioni mafiose, il Prefetto ha spiegato: «La parte più compromessa e che abbiamo avviato è quella degli autotrasporti e dello smaltimento dei rifiuti». Portelli ha ricordato anche il problema degli sversamenti illeciti di sostanze inquinanti.

Sul futuro della Provincia: «Ci sono tensioni sociali. Bisogna lavorare con sano pragmatismo, animo sereno e amante della legalità, solo così si liberano risorse pulite che creano ulteriore sviluppo. Occorrono amministrazioni che funzionano, che non mancano».

Uno sforzo doveroso in una terra ricca di risorse come la Ciociaria: «La provincia di Frosinone - ha sottolineato Portelli - ha dei grandi numeri, alcuni dei quali però sono occultati. C'è una sorta di soccombenza, a volte, su una provincia limitrofa che, per buona parte, non è fondata. Perché i dati dell'economia reale spiegano che è Frosinone avanti».

Portelli ha poi sottolineato alcuni primati della provincia ciociara, come il possedere la prima banca del Lazio e altre eccellenze locali, dal settore farmaceutico fino all'industria dei gelati, che nessun'altra provincia possiede.
E allora basta piagnistei: «La prima cosa è smetterla di darsi sempre questo tono afflitto e saper reagire presentando progetti e sviluppo. Per farlo, servono amministrazioni che funzionano. La ricetta è semplice».

Nel discorso, invece, tenuto davanti le Forze armate durante la cerimonia Portelli ha sottolineato come l'esperienza frusinate sia stata molto importante per la sua crescita professionale: «Mi sono mosso su 3 linee: diffondere le buone pratiche, distinguere le persone perbene dalle altre e pensare a soluzioni per migliorare la qualità della vita».

La festa con le forze armate

La festa si è aperta con la resa degli onori al Prefetto e al Comandante del Presidio Militare della Provincia di Frosinone, Marco Boveri, comandante anche del 72esimo stormo dell'aeronautica militare e, successivamente, il rituale dell'alzabandiera.

Il vescovo della diocesi di Frosinone, Ambrogio Spreafico, ha poi benedetto la corona e ha rivolto un messaggio di preghiera. Il pensiero ai caduti, poi, con la deposizione della corona di alloro, il tutto accompagnato dalle note della banda concertistica Romagnoli di Frosinone. Sono stati anche letti dal comandante del presidio militare un messaggio del Ministro della Difesa mentre il Prefetto ha dato lettura di un testo del Presidente della Repubblica.

«Qui in Provincia di Frosinone ha commentato a margine della cerimonia il comandante Boveri- abbiamo riconfermato una cooperazione molto forte tra tutte le Forze Armate dello Stato. Sentimento che perdurerà nel tempo e sarà costante sul territorio».

Portelli e Boveri hanno consegnato una bandiera nazionale a una delegazione di studenti del liceo classico di Frosinone, accompagnata dalla vicepreside Serena Incani. «È stato un momento molto importante per noi - ha commentato la prof - Siamo stati individuati come scuola in virtù del fatto che il nostro istituto è intitolato a Norberto Turriziani, deceduto giovanissimo nella prima guerra mondiale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA