Gloria Pompili pestata e uccisa,
le aggressioni anche ai figli:
ecco tutte le accuse ai tre indagati

Gloria Pompili pestata e uccisa, le aggressioni anche ai figli: ecco tutte le accuse ai tre indagati
di Emiliano Papillo e Pierfederico Pernarella
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Sabato 21 Aprile 2018, 16:08
A suon di violenze l’avevano ridotta in schiavitù. E quando le botte, a anche con i bastoni, non erano sufficienti, non si facevano alcun scrupolo a prendere di mira pure i suoi figli, di 3 e 5 anni, con aggressioni fisiche e punizioni sadiche. È un quadro, se possibile, ancora più abietto quello che emerge dall’avviso di chiusa inchiesta per la morte di Gloria Pompili, la giovane di 23 anni di Frosinone costretta a prostituirsi e deceduta, a seguito delle percosse ricevute, la sera del 23 agosto dello scorso anno sulla Monti Lepini, nel territorio di Prossedi. Il provvedimento a firma dei sostituti procuratori di Latina, Carlo Lasperanza e Luigia Spinelli, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato nelle scorse ore a Loide Del Prete, cugina di Gloria Pompili (difesa dall’avvocato Giuseppe Cosimato); a Salem Mohamed Saad (difeso dagli avvocati abrizio Cassoni, Firmiania De Bonis), egiziano e compagno della Del Prete; e a Mohamed Saad Hady (difeso dall’avvocato Antonio Ceccani), marito di Gloria Pompili e indagato a piede libero. A tutti e tre vengono contestati i reati di favoreggiamento della prostituzione e di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante, per la Del Prete e il compagno che attualmente si trovano in carcere, di aver causato la morte della ragazza.


Con la cugina e i due egiziani, Gloria Pompili e i suoi figli hanno vissuto insieme, partire dal 2016, in un appartamento di via Saragat e in un alloggio popolare di Corso Lazio. I tre, secondo quanto contesta la Procura, accompagnavano e andavano a riprendere Gloria sull’Asse attrezzato a Frosinone e a Nettuno per farla prostituire e si appropriavano dei soldi. Le violenze, sia morali che fisiche, erano all’ordine del giorno. Le era stato tolto il cellulare in modo che non potesse chiedere aiuto. Veniva aggredita ovunque, nei luoghi pubblici, ma anche in casa, davanti ai suoi figli. Quando non bastavano le mani, veniva picchiata con i bastoni. Purtroppo non era tutto.
La Procura contesta anche le aggressioni ai danni dei suoi figli, di 3 e 5 anni, i quali, si legge nell’avviso di chiusa inchiesta, nell’ottobre del 2016 vengono refertati all’ospedale di Frosinone e «in diverse occasioni, presso l’abitazione di via Saragat a Frosinone, venivano appesi al balcone dopo averli collocati in una cassetta di plastica legata alla ringhiera con il filo di un’antenna».

Un inferno di violenza e degrado che culmina la sera del 23 agosto 2017. Quel giorno, scrive la Procura, Gloria viene pestata in due occasioni: al mattino e poi la sera intorno alle 22 mentre la cugina Loide Del Prete e Salem Mohamed Saad la stanno riportando a Frosinone dopo averla fatta prostituire a Nettuno. In auto ci sono anche i due figli. Gloria muore per le lesioni causate dalle botte ripetute. L’autopsia accerta gravi lesioni al capo, la frattura di quattro costole, la rottura della milza.
 
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