Arce. Giallo di Serena:
avvocati pronti alle contromosse

Arce. Giallo di Serena: avvocati pronti alle contromosse
di Vincenzo Caramadre
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Lunedì 5 Agosto 2019, 16:15
Omicidio di Serena Mollicone: c’è attesa per la data dell’udienza preliminare. Gli avvocati infatti, aspettano l’udienza per accedere a tutto il fascicolo prodotto dalla Procura e, quindi, predisporre le azioni di difesa per controbattere, concretamente, a tutte le accuse formulate (con il sostegno delle prove) dalla Procura.
«Finora, infatti - spiegano gli avvocati - abbiamo avuto notizie dalla stampa ma non abbiamo mai ricevuto co- municazioni ufficiali».
La Procura di Cassino, mercole- dì scorso, ha chiesto il rinvio a giudizio per i 5 indagati (Franco Mottola, Marco Mottola, Anna- maria Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano). Ora il gup deve fissare l’udienza e tutti gli indagati saranno, uffi- cialmente, imputati. Gli avvoca- ti Francesco Germani per la fa- miglia Mottola, Eduardo Roton- di ed Emiliano Germani per Francesco Suprano (accusato solo di favoreggiamento), Francesco Candido e Paolo D’Arpino per l’ex luogotenente Vincenzo Quatrale sono in attesa della notifica. «Abbiamo appreso dalla stampa la richiesta di rinvio a giudizio, ora attendiamo la fissazione dell’udienza preliminare» hanno ribadito. Ad attendere la notifica sono anche gli avvocati delle parti offese, gli avvo- cati Dario De Santis per Gugliel- mo Mollicone e Sandro Salera per Consuelo Mollicone, sorella di Serena, per acquisire la mole di documenti, oltre 5mila pagi- ne, che costituiscono il fascico- lo investigativo.

INDAGINI LUNGHE 18 ANNI

La Procura, dopo 18 anni d’inda- gini con richieste di archiviazione e riaperture, ritiene di essere in possesso delle prove che inchiodano i 5 coinvolti nella morte di Serena e per l’ex luogotenente Quatrale anche nell’istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi.
«Serena è stata uccisa in caserma, ad Arce», ha affermato il procuratore Luciano d’Emmanuele, che, assieme al sostituto Beatrice Siravo, ha coordinato le indagini dei carabinieri del comando provinciale e della Compagnia di Pontecorvo. Serena nella tarda mattinata del primo giugno 2001 sarebbe entrata in caserma ad Arce, ma non sarebbe più stata vista uscire. Almeno questo dichiarò il brigadiere Tuzi nel 2008 poche ore prima di togliersi la vita. Nel corso delle indagini, partite a gennaio 2016, sono state riascoltate 118 persone e assunte prove scientifiche, come la relazione della professoressa Cattaneo, con la quale è stata accertata la compatibilità tra la frattura cranica e il segno di effrazione sulla porta di un alloggio della caserma, e quella dei Ris di Roma che hanno accertato la compatibilità tra i mi- croframmenti di legno della porta e quelli trovati sotto lo scotch che avvolgeva la testa di Serena
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