Furto in casa, malviventi fermati in strada tra gli applausi della gente. Un pomeriggio decisamente movimentato quello vissuto ieri a Pontecorvo dove i carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, due stranieri, di origini serbe, accusati di furto. Secondo la prima ricostruzione almeno in quattro, intorno alle 17.30, arrivati nella cittadina fluviale a bordo di un'utilitaria di colore bianco, hanno puntato un'abitazione che si trova in via La Libera, nel cuore del rione Pastine. Utilizzando un grosso cacciavite hanno forzato una porta d'ingresso laterale e sono entrati. La scena, però, non è sfuggita, visto che era pieno giorno, ad un residente della zona che senza pensarci su ha chiesto l'intervento dei carabinieri. La centrale operativa ha dirottato sul posto tutte le auto presenti sul territorio della compagnia. I primi ad arrivare gli uomini del nucleo operativo e i colleghi della radiomobile agli ordini del capitano Bartolo Taglietti e del tenente Giovanni Fava, che, pistole in pugno, hanno bloccato uno dei malviventi sull'uscio della porta.
C'è stato il fuggi fuggi generale, ma un altro è stato bloccato, sotto gli occhi dei passanti, in una strada parallela, in via Leuciana. Al centro della strada i carabinieri hanno intimato, pistole in pugno, all'uomo di sdraiarsi a terra e in un attimo lo hanno ammanettato. C'è stata una ressa di persone che sono accorse tra via La Libera e via Leuciana attirate dall'arrivo delle auto in sirena.
LE REAZIONI
«Abbiamo applaudito i carabinieri perché sono stati bravissimi. Celeri e professionali. Tante volte si dice che le forze dell'ordine non ci sono quando servono, sicuramente non è questo il caso», ha detto un cittadino.«Complimenti alla compagnia dei carabinieri. Le nostre forze dell'ordine sono state pronte e celeri a non farsi scappare i due malviventi che tentavano di compiere un furto», ha aggiunto un'altra cittadina.
Determinante è stata la collaborazione profusa dal cittadino che, dinanzi ad un furto, non si è voltato dall'altra parte ma ha chiamato il 112. Un messaggio che il comando provinciale dell'Arma ha più volte lanciato ai cittadini e che, evidentemente, è stato colto in pieno.
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