«Fuoco sacro». Le operazioni sotto copertura e i successi dei Ros nella lotta alla criminalità organizzata

Il generale dell'Arma Benedetto Lauretti omaggiato dal sindaco di Vallecorsa Anelio Ferracci e dal consigliere delegato alla Cultura Giandrea Cipolla
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Martedì 24 Gennaio 2023, 17:28

Prima di tutto i complimenti all’amico, il generale Pasquale Angelosanto, comandante dei carabinieri del Ros, per l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro ma anche un commento sulle nuove mafie che oggi continuano a muoversi in attività illecite. Il generale dell’Arma Benedetto Lauretti, originario di Vallecorsa (Frosinone), conosce bene il Raggruppamento Operativo Speciale che ha messo la parola fine alla latitanza di Messina Denaro, per averlo diretto tra le sezioni di Torino, Milano e Roma nell’ambito di una serie di operazioni sotto copertura che dal 1993 permisero importanti successi nella lotta al traffico internazionale di stupefacenti. Nel 1998 sulla Costa del Sol, in Spagna, fu proprio Lauretti ad arrestare il boss Pasquale Cuntrera e poco dopo su quelle stesse tracce riuscì ad arrivare ad Alfonso Caruana, boss del gruppo siculo-venezuelano Cuntrera. Queste e molte altre delle operazioni seguite sono state raccolte dal generale Benedetto Lauretti in un libro, Fuoco Sacro – Luci e ombre delle operazioni undercover (Paola Caramella editrice) uscito a novembre scorso, presentato in anteprima dall’amministrazione comunale di Vallecorsa e l’11 gennaio 2023 al Circolo dei Lettori di Torino. L’arresto di Messina Denaro è stata l’occasione per confrontarsi con il passato e con quelle operazioni che negli anni successivi alle stragi di mafia hanno portato a far registrare importanti successi dello Stato sulla criminalità organizzata.

Un super ricercato Matteo Messina Denaro ma dalle caratteristiche diverse da quelle che avevano i latitanti di un tempo: “Sicuramente diverso - ha commentato Lauretti raggiunto telefonicamente -.

La mafia, la ‘ndrangheta, il crimine organizzato, insomma, dopo i colpi assestati dall’epoca dei pentiti, in particolare, hanno cercato una sorta di sommersione. Non fare più attività eclatanti ma conquistando altri terreni e cercando di badare soprattutto agli affari. Da raggiungere attraverso i reati di corruzione e concussione. Disponendo di molti soldi, invece di sparare è meglio corrompere, per dirla semplicemente. Non a caso è stato man mano aggravato l’impianto normativo per questi reati”.

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Le  mafie non stanno cambiando obiettivi, continua il generale Benedetto Lauretti, già comandante dei carabinieri del Ros, come detto, e già comandante alla Caserma Cernaia di Torino, la Scuola Allievi Carabinieri: “L’obiettivo resta sempre quello degli affari. C’è stato il momento dei rifiuti, adesso si stanno allargando nell’ambito delle energie rinnovabili, in particolare pannelli solari, eolico. Sono sempre alla ricerca di nuovi business”.

Nel lungo racconto delle operazioni dei Ros undercover, sotto copertura, si affrontano anche altri aspetti, quelli “delle ombre” che si evidenziano insieme “alle luci” nel titolo del libro e che in questi giorni sono diventate tema di forte attualità. Un dibattito agitato dalle parole del guardasigilli Carlo Nordio che nella sua relazione al Parlamento sullo stato della giustizia in Italia non ha avuto remore a parlare anche di “errori giudiziari”.  Tra gli esempi citati dal ministro Nordio ci sono il caso del generale Mori “la cui carriera è stata rovinata senza che nessuno abbia risarcito il danno” e quello del generale Ganzer. “Abbiamo reso omaggio ai Ros determinanti nella cattura di Messina Denaro, vorrei ricordare che il comandante generale dei Ros, il padre di questo organismo che ha funzionato così bene, è stato sottoposto per 17 anni a un processo penale dal quale è stato assolto alla fine con formula piena. Vorrei che quando si devono tributare ossequi al Ros ci si ricordasse di tutte le vittime fatte nel loro ambito, aggiungo il generale Ganzer condannato per un reato che non esisteva e alla fine assolto”. Nel libro di Benedetto Lauretti la prefazione è di Giampaolo Ganzer (ospite con Lauretti alla presentazione del libro al Circolo dei lettori di Torino) che non nasconde parentesi di amarezza e con parole di profonda stima rende omaggio al lavoro dei carabinieri e alle intuizioni che permisero i grandi risultati di quegli anni.

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