Playstation e iPhone a prezzi stracciati sul web, ma era una truffa: la base a Ceccano, sei indagati

Playstation e iPhone a prezzi stracciati sul web, ma era una truffa: la base a Ceccano, sei indagati
di Marina Mingarelli
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Sabato 5 Novembre 2022, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 23:35


Vendevano sul web a prezzi stracciati giochi elettronici, telefoni e computer. Peccato che i prodotti non arrivano a destinazione. Dietro la truffa, secondo la Procura, madre e figlio a capo di una presunta associazione a delinquere. Per loro due e altre quattro persone il pm ora ha chiesto il rinvio a giudizio.
I due erano finiti alla ribalta della cronaca anche sul loro presunti raggiri si è era interessato il tg satirico Striscia la Notizia. In quel caso per una presunta truffa nella vendita di mascherine. Ma da allora le denunce si sono triplicate. Al momento sono venti le vittime individuate dalla Procura.
Sul registro degli indagati sono finiti Anna Rotondi 49 anni di Ceccano, il figlio Angelo Esposito, di 31 anni (al momento detenuto ai domiciliari) Liberato Esposito, di 53 anni un loro parente di Ceccano, Claudio Arduini 55 anni di Frosinone, Giuseppina Reffe 38 anni di Ceccano e Diego Castro Nogales 36 anni domiciliato a Frosinone.
I sei indagati sono accusati di aver costituito, promosso e organizzato un'associazione per delinquere con la base operativa a Ceccano, presso l'abitazione di Angelo Esposito e Anna Rotondi.

COME FUNZIONAVA
L'azione criminosa era finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di truffe aggravate attraverso internet. Il modus operandi consisteva nel promuovere attraverso diversi profili social ed altri siti di e- commerce annunci di vendita di prodotti di tipo elettronico: i-Phone, Playstation, Nintendo Switch. Prezzi imperdibili e disponibilità immediata. Questo almeno assicuravano i venditori.
Gli acquirenti, allettati da quelle offerte, cascavano nel tranello senza pensarci due volte. Mandavano il denaro su carte prepagate indicate dai venditori, ma poi aspettavano invano l'arrivo dei prodotti acquistati. Per non dare nell'occhio gli indagati chiedevano piccole somme di denaro. Ma se si considera che le truffe sarebbero state messe a segno in tutta Italia, ecco che viene fuori una cifra considerevole.
L'attività illecita messa in atto in questi ultimi due anni avrebbe fruttato circa quarantamila euro.

A conclusione delle indagini nei giorni scorsi il giudice ha fissato l'udienza preliminare che si terrà il prossimo 20 gennaio del 2023. Nel collegio difensivo gli avvocati Rosario e Mario Grieco, Mauro Roma e Filippo Misserville.

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