Trevi nel Lazio, filiale bancaria a rischio chiusura: Pompeo scrive ai vertici del gruppo: «Decisione da riconsiderare»

Trevi nel Lazio, filiale bancaria a rischio chiusura: Pompeo scrive ai vertici del gruppo: «Decisione da riconsiderare»
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Sabato 2 Aprile 2022, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 13:58

Trevi nel Lazio rischia di perdere una filiale bancaria e il presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, scrive ai vertici del gruppo dell'istituto di credito nel tentativo di scongiurare questa possibilità.

"La decisione di chiudere 75 filiali della banca Bper, tra cui quella di Trevi nel Lazio, produrrà evidenti disagi non solo per gli utenti del comune in cui è ubicato lo sportello, ma anche per i residenti dei centri limitrofi, che utilizzano il servizio e che sarebbero oltremodo penalizzati, anche per via della posizione logistica e geografica che occupano i piccoli comuni. Per questo ho scritto ai vertici del gruppo bancario chiedendo di considerare una rivalutazione seria e responsabile della decisione annunciata" spiega Pompeo.

Nella lettera, spiegano dalla Provincia in una nota, Pompeo sottolinea “le ripercussioni che una simile decisione comporterebbe sul territorio provinciale e soprattutto sui piccoli comuni, che già pagano lo scotto di tanti disagi dovuti alla mancanza di servizi e devono essere, quindi, sostenuti in battaglie come questa”.

“È d’uopo mettere da parte per un istante i parametri numerici e gli algoritmi - si legge in un passo della lettera a firma del presidente - e considerare, invece, il ruolo chiave che in un territorio come quello della Ciociaria, con un tessuto imprenditoriale parcellizzato, costituito da tante piccole e medie imprese, la banca locale riveste: sostenere l’economia del territorio attraverso una simbiosi molto forte tra economia reale e attività che la banca può svolgere”.

"Sono, quindi, convinto della necessità di ripensare questa decisione - conclude il presidente della Provincia - anche alla luce del ruolo non trascurabile che gli istituti di credito hanno nel processo di crescita dell’economia reale del territorio e del suo sviluppo, ma soprattutto degli evidenti disagi che una simile scelta comporterebbe per cittadini, famiglie e imprenditori”.

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