Prostituzione, guerra armata tra bande per il controllo dello stradone dello Asi di Frosinone: 6 arresti

La conferenza stampa presso la Questura di Frosinone
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Lunedì 27 Luglio 2020, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 15:36

Tutto è iniziato nel dicembre dello scorso anno. Un uomo di origine albanese, mentre a bordo della propria auto nei pressi un bar della zona industriale di Frosinone, fu colpito da un proiettile alla testa, sparato a bruciapelo da un suo connazionale, che lo ridusse in fin di vita. Il responsabile, braccato dalla Polizia, venne arrestato nelle ore successive. Le indagini misero gli investigatori sulle tracce di un giro di racket della prostituzione. Una guerra tra bande per il controllo delle postazioni lungo lo stradone Asi del capoluogo dove stazionano le lucciole. Circostanza che venne confermata dall'uomo arrestato. 




E' nata così l'inchiesta della Squadra Mobile, coordinata dal sostituto procuratore Samuele Amari, portata a termine questa mattina con l'esecuzione di sei misure cautelari dal GIP del Tribunale di Frosinone: 5 in carcere, una ai domiciliari. Un'associazione a delinquere con a capo proprio l'albanese ferito e di cui faceva parte anche una donna. 

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«L’associazione malavitosa - spiega la polizia - aveva come interesse primario quello dello sfruttamento della prostituzione, dalla quale ricavava notevoli guadagni costringendo con la violenza e le minacce giovani donne straniere che si prostituiscono lungo le strade del capoluogo, a cedere parte dei loro guadagni ed a versare con regolarità ai criminali una quota per l’occupazione del luogo in cui esercitavano l’attività di meretricio». 

L'uso delle armi era la normalità e l'obiettivo della banda era il «totale controllo del territorio come se fossero “padroni” anche delle aree destinate allo svolgimento della prostituzione tanto da poterle “lottizzare».
 

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