Frosinone, niente pasto a una bimba di 3 anni all'asilo: i genitori non hanno pagato la retta di 30 euro

Frosinone, niente pasto a una bimba di 3 anni all'asilo: i genitori non hanno pagato la retta di 30 euro
di Marina Mingarelli
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Sabato 9 Gennaio 2021, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 10:57

I genitori non hanno pagato la retta di 30 euro? Niente servizio mensa per una bimba di 3 anni. È quanto accaduto l’altra mattina all’interno dell’asilo comunale “Il Giardino” di Frosinone. La maestra che in quel momento si stava occupando della distribuzione dei piatti ai piccoli scolari ha tentato di mediare, ma a suo dire il responsabile della cooperativa “Allfood Spa” che gestisce il servizio, non ha voluto sentire ragioni: i genitori non avevano pagato la retta e quindi la bambina non aveva diritto al pranzo.

A quel punto la maestra proprio per evitare che la bimba restasse a digiuno fino alle 16,30 si è vista costretta a telefonare alla mamma informandola dell’accaduto. Il papà si è precipitato all’asilo per riprendersi la figlia. «Si è trattato di una svista - dice la madre della bambina - Io e mio marito siamo persone oneste ed abbiamo sempre pagato regolarmente quanto dovuto. Secondo i conteggi effettuati dovevamo versare poco più di 30 euro.

Ma se da parte nostra c’è stata questa inadempienza, va detto anche che sono stata avvisata soltanto alcuni minuti prima che mia figlia si sedesse al tavolo della mensa. Trovo che tutto questo sia veramente disumano. È stato impedito ad una bimba di tre anni di poter mangiare».

La dirigente dell’istituto comprensivo Monica Fontana informata dei fatti spiega che da parte della scuola c’è sempre stata la massima elasticità, ma la coop che gestisce il servizio è stata intransigente: «L’altra mattina - racconta la preside - una collaboratrice ha riferito che la bambina faceva parte di quell’elenco ma che era presente e che dunque avrebbe dovuto ricevere il pasto. Il responsabile però non ha voluto nemmeno parlare con la referente che stava cercando una mediazione ed ha ribadito che i bambini che non avevano diritto alla mensa non avrebbero mangiato. Una rigidità che reputo inopportuna - prosegue la dirigente -. In fondo il pasto c’era e non glielo hanno voluto dare. Purtroppo adesso c’è una indicazione ben precisa da parte dell’azienda e le scodellatrici non vogliono richiami. Questo il motivo per cui la maestra ha dovuto avvisare i genitori della bambina. Noi abbiamo sempre fatto mangiare anche i bambini che si trovavano in difficoltà. Adesso purtroppo c’è un input molto più rigido da parte della ditta. Non nego che si tratta di una cosa molto grave e molto triste».

La preside Fontana ha riferito inoltre di aver inviato numerose Pec al Comune per una serie di problematiche riscontrate proprio con l’azienda in questione. A cominciare dal fatto che in barba alla privacy sono stati dati in mano alle maestre gli elenchi dei genitori morosi, per non parlare delle volte che si dimenticano di preparare i pasti speciali ai bambini celiaci. Eppure i genitori pagano 5 euro a pasto.

Una vicenda analoga si è verificata nella giornata di ieri anche all’istituto comprensivo “2” plesso “La rinascita” a Selva Piana dove addirittura sono stati cinque i bambini che la cooperativa Allfood Spa” ha lasciato senza mangiare perché le famiglie non avevano pagato la retta mensile. Il responsabile della cooperativa, contattato da Il Messaggero, ha fatto sapere che nei prossimi giorni, dopo aver parlato con i suoi uffici, sarà disposto a dare tutte le delucidazioni del caso.

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