Frosinone, la Provincia è ultima nel Lazio per l'importo medio sul reddito. La Uil: «Panorama inquietante»

Frosinone, la Provincia è ultima nel Lazio per l'importo medio sul reddito. La Uil: «Panorama inquietante»
di Matteo Ferazzoli
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Martedì 27 Luglio 2021, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 17:03

La Ciociaria non è una terra di ricchi. Anzi, secondo gli ultimi dati, la Provincia di Frosinone si colloca ultima in tutta la regione Lazio per l’importo del reddito medio per dichiarante, riferito all'anno 2020.

È questo uno degli scenari che emerge dal dossier “Composizione, dinamiche e disuguaglianze nella distribuzione dei redditi tra i cittadini di Roma e del Lazio”, realizzato dal sindacato Uil del Lazio e dall'Istituto di Ricerca Eures.

Per quanto concerne, dunque, lo scenario provinciale, si nota come mediamente in Ciociaria il reddito annuo si attesti a 18.098 euro. Il primo posto di questa speciale classifica provinciale, invece, se lo prende Roma con 25.412 euro, ben lontana da tutte le altre. Al secondo posto Rieti con 19.376 euro, poi Viterbo con 18.930 euro, Latina 18.292 euro e poi, in ultima posizione, la provincia ciociara. Che non solo è ultima ma è ben al di sotto anche della media regionale di 23.614 euro.

«Nel nostro territorio il reddito medio è il più basso del Lazio – commenta Anita Tarquini, segretaria della Uil di Frosinone – il panorama è inquietante».

Andando, poi, a spostare l’attenzione su singoli comuni della Provincia ciociara, si nota che è la città di Frosinone quella più ricca, in base al reddito medio dichiarato per contribuente: 22.161 euro. Tra l’altro, Frosinone si classifica 15esima tra tutti i comuni del Lazio e al terzo posto tra i capoluoghi di Provincia, dietro Roma e Rieti per l'ammontare del reddito medio.

Nel quadro provinciale, invece, subito dopo il capoluogo, c’è Cassino, con un reddito medio di circa 20.000 euro e poi Isola del Liri, 19.269 euro. San Biagio Saracinisco, con 10.582 euro di reddito medio, Casalattico, 10.224 euro e, infine, Terelle con 9.744 euro sono i comuni più poveri non solo della Ciociaria ma di tutto il Lazio.

Per quanto concerne, invece, la situazione legata alle tasse, la segretaria della Uil spiega: «È stato il capoluogo a registrare i versamenti fiscali più alti, con un importo medio che nel 2020 si è attestato a 5.562 euro per dichiarante e un’aliquota media del 25,1%. A seguire c’è Cassino, con un’imposta media di 4.873 euro e un’aliquota del 24,4%. E poi Fontana Liri con un Irpef di 4.474 euro, con aliquota media di 22,9%, Isola del Liri, con 4.358 euro e Arce 4.335 euro, con identica aliquota del 22,6%».

Tra l’altro, approfondendo la questione, il 2,6 % dei redditi oltre i 75 mila euro si trova a Frosinone, con un dato che scende allo 0,7% se si considerano solo le dichiarazioni superiori ai 120 mila euro. L’1,8 % invece a Cassino. A Isola del Liri le dichiarazioni dei redditi superiori ai 75mila euro scendono all’1,5%.

«È spostando l’attenzione alla distribuzione per fasce di reddito, che le criticità del nostro territorio emergono in tutta la loro evidenza – aggiunge l’esponente sindacale – Non a caso tra i 91 comuni della nostra provincia, 20 non presentano alcun dichiarante con redditi superiori a 75 mila euro, valore che sale a 56 considerando le sole dichiarazioni superiori a 120 mila euro annui».

Sul sistema fiscale in base alla scala territoriale, quindi, la Tarquini ragiona: «Oltre il 55% del gettito Irpef è stato versato dai lavoratori e dalle lavoratrici dipendenti, il 31% dai pensionati, oltre l’11% proviene da patrimonio e rendite, mentre il 3,1% è ascrivibile al lavoro autonomo. Una situazione che fotografa l’iniquità del sistema fiscale, che va necessariamente riformato. E che pone anche la necessità, come sottolineato recentemente dalla nostra confederazione, che il governo contrasti efficacemente l’evasione fiscale. La Uil – conclude- ha avanzato alcune proposte come una authority anti evasione, il sostituto d’imposta per redditi da lavoro autonomo e redditi controllati almeno ogni 5 anni».
 

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