Infermieri di quartiere
alle case popolari Ater
della provincia di Frosinone

Infermieri di quartiere alle case popolari Ater della provincia di Frosinone
di Alessandro Redirossi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Aprile 2018, 16:35
Un infermiere di quartiere per offrire un'assistenza sanitaria ai cittadini che vivono nelle case popolari dell’Ater. L’iniziativa proposta dall’associazione “Infermieri senza frontiere” all’Ater, che di buon grado ha accettato e promosso il progetto. L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale ha infatti approvato pochi giorni fa una delibera, a firma del Commissario straordinario Antonio Ciotoli, con la quale si avvia un’iniziativa che potrebbe fare scuola all’interno degli enti locali. La delibera prevede che l’Ater metta a disposizione dell’associazione degli infermieri una sala all’interno delle palazzine popolari. E’ qui che prenderà vita un punto di assistenza sanitaria con gli infermieri di quartiere. Si partirà dalle case popolari Ater di Frosinone, Cassino, Anagni, Sora e Ceccano. Con il punto di assistenza attivo in alcuni giorni della settimana.  “Abbiamo proposto questo progetto, in cui crediamo molto, all’Ater e abbiamo trovato una grande disponibilità da parte del Commissario Ciotoli – dice Paolo Ceccano dell’associazione Infermieri senza frontiere – Vogliamo portare degli ambulatori nei quartieri popolari. Spesso si parla di poliziotti e vigili di quartiere per garantire la sicurezza dei cittadini. Perché non si può allora parlare di sicurezza sanitaria con un infermiere di quartiere? E’ un modello che abbiamo osservato in Germania e che in futuro potrebbe essere implementato, magari con i medici. Avendo degli spazi nelle palazzine popolari, come infermieri potremo dedicarci volontariamente ad attività di assistenza per gli inquilini dell’alloggio popolare. Ad esempio se qualche cittadino dovesse avere bisogno di aiuto per medicazioni o altro, saremo un punto di riferimento”. Le attività e i progetti non si fermano qui. “Saranno anche degli spazi di prevenzione e informazione per la cittadinanza sul diabete, l’ictus, la disostruzione delle vie aree pediatriche. Per il futuro, in collaborazione con le Istituzioni, il nostro obiettivo sarà poi quello di dare vita ai primi palazzi “cardioprotetti”, dotandoli di un defibrillatore e formando delle persone che lo sappiano utilizzare. In questo modo potrà esserci una possibilità di aiuto anche fra vicini”. Per quanto riguarda gli infermieri di quartiere, dopo l’intesa fra associazione e Ater si punta a partire con il progetto entro l’estate. “E’ un segnale sociale quello che vogliamo lanciare – dice Paolo Ceccano – La nostra speranza è che in futuro si costruiscano alloggi popolari e quartieri che già includano spazi per le associazioni, l’assistenza e i servizi che migliorino la qualità della vita. Ringraziamo Ciotoli e l’Ater per l’immediata disponibilità e sensibilità dimostrata”.
VERSO IL RESTYLING A CORSO FRANCIA
Intanto, sempre a proposito di qualità di vita degli inquilini delle case popolari, nelle scorse settimane una delibera del Commissario Ater Ciotoli ha aperto la strada a un miglioramento del decoro e dei servizi in Corso Francia. Qualche mese fa Il Messaggero aveva raccolto la rabbia dei residenti per la situazione di alcune palazzine (con calcinacci e intonaci cadenti) e degli spazi esterni di aggregazione. Con l'atto in questione Ciotoli dà il via libera a interventi di riqualificazione, fra cui anche la creazione di aree con giochi per bambini.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA