Frosinone, acquistavano e rivendevano case di lusso evadendo il fisco: frode da 12 milioni di euro

Frosinone, acquistavano e rivendevano case di lusso evadendo il fisco: frode da 12 milioni di euro
di ANNALISA MAGGI
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Lunedì 4 Aprile 2016, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 11:21
Società di Filettino nel mirino della Guardia di Finanza di Fiuggi, contestata una frode all'Erario per dodici milioni di euro. E' stata condotta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Fiuggi l'operazione denominata "Gold Brick" (scatola vuota ma anche mattone d'oro) che ha portato alla denuncia presso la Procura della Repubblica di Roma di quattro romani risultati i prestanome e gli amministratori di fatto di una società, con sede a Filettino, che ha operato nel settore delle compravendite immobiliari dal 2009 al 2013. I reati tributari contestati, ossia omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, occultamento delle scritture contabili e sottrazione al pagamento delle imposte, sarebbero stati consumati fino al 2013, periodo nel quale ha società aveva ancora sede nella capitale prima di essere trasferita in Ciociaria, a Filettino, dove una delle quattro persone denunciate aveva contatti verosimilmente per avervi trascorso le vacanze invernali. Omettendo la presentazione delle dichiarazioni fiscali dal 2010 al 2013, la società avrebbe frodato l'Erario per oltre 12 milioni di euro. L'operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle della cittadina termale ha consentito di smascherare il sistema di frode posto che sarebbe stato così architettato: la società immobiliare di Filettino acquistava da una società capitolina diversi immobili di prestigio, situati nel centro di Roma, tra cui uno a Piazza di Spagna, e li rivendeva, a prezzi raddoppiati, ad un'impresa milanese. Si sarebbe generata una plusvalenza, non dichiarata al Fisco, per oltre 11 milioni di euro e un'evasione in materia di imposta sul valore aggiunto per oltre 1 milione di euro. I responsabili della società, successivamente a tali operazioni di compravendita, al fine di sottrarsi ad eventuali responsabilità di natura amministrativa e penale, dopo aver spogliato la stessa di tutti i beni mobili ed immobili posseduti, così da renderla una scatola vuota, hanno ceduto le quote societarie, dietro compenso, ad un "prestanome" di origini romane, privo di qualsiasi capacità imprenditoriale. Inoltre, al fine di ostacolare le operazioni di verifica fiscale ed impedire la ricostruzione dei fatti di gestione, i responsabili della società hanno occultato tutta la documentazione amministrativo -contabile dell'impresa. Gli accertamenti effettuati dai Finanzieri fiuggini, tuttavia, anche attraverso lo strumento delle indagini bancarie, hanno consentito di ricostruire i fatti e di accertare la responsabilità penale nei confronti dei denunciati, tutti domiciliati a Roma.
 
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