L'oasi nascosta di Frosinone, le associazioni: «Lo Schioppo diventi Monumento naturale»

L'oasi nascosta di Frosinone, le associazioni: «Lo Schioppo diventi Monumento naturale»
di Matteo Ferazzoli
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 23:14

Un grande coordinamento per riqualificare e preservare lo “Schioppo”, rendendolo istituzionalmente riconosciuto. Ecco lo scopo di alcune associazione cittadine. L’oasi naturale dello Schioppo, situata vicino la centralissima De Matthaeis, da molto tempo riesce a vivere grazie al lavoro e alla dedizione di alcuni cittadini. Da ormai 7 anni, infatti, sono i componenti di “Frosinone Bella e Brutta”, “Rigenesi” e “Zerotremilacento”, e il contributo che si è susseguito nel corso del tempo di altre realtà locali, a ripulire ogni anno la zona, riqualificandola e rendendola più decorosa e vivibile.

Ora, però, le associazioni vogliono fare un passo ulteriore e rendere lo Schioppo un’area istituzionalmente riconosciuta e, quindi, maggiormente protetta. L'attuale obiettivo delle associazioni, dunque, non è più solamente quello di intervenire con le costanti e ripetute azioni dei volontari, ma anche quello di veder ufficialmente riconosciuta l’importanza e la bellezza dello Schioppo, per renderlo un posto tutelato e pienamente fruibile, consacrandolo come valore aggiunto per la città di Frosinone.

Per questo, le associazioni “Frosinone Bella e Brutta”, “03100” e “Rigenesi”, insieme anche a “Ci vediamo in Provincia” hanno creato il gruppo di lavoro "Progetto Schioppo Bene Comune", a cui prendono parte anche alcuni esperti in materia. «Il nostro sogno – si legge in un programma di massima redatto dai componenti - è quello di creare un atto costituente di un terzo stato del bene, partecipato dai cittadini che autogestiscono uno spazio messo a disposizione di tutti e tutelato nelle sue caratteristiche».

Alcune delle azioni, attualmente in corso, di questo nuovo coordinamento, infatti, riguardano «l’elaborazione e la firma di un comodato d’uso gratuito dei terreni privati e la gestione della transizione, col proprietario, verso il Bene Comune», la progettazione di un sito internet, interventi per preservare la storia e le presenze archeologiche nell'area e realizzare un’istruttoria «per far riconoscere lo Schioppo come Monumento Storico Naturale». Il progetto, come spiegato anche dai proponenti, punta al coinvolgimento di altre associazioni e cittadini.

«L’obiettivo – spiega Luciano Bracaglia di “FR Bella e Brutta” e uno dei promotori di “Schioppo Bene Comune”- è quello di riuscire ad ottenere un’area fruibile per i cittadini, arricchita di tutti i tesori che contiene anche a livello di biodiversità.

Ad esempio, nello Schioppo c’è una pianta quasi unica: l’artemisia, molto rara e difficile da trovare in Italia».

In sostanza, quindi, continua Bracaglia: «Vogliamo mettere in rilievo tutti i gioielli presenti allo Schioppo ed esaltarli. Abbiamo un ambiente che è straordinario ma non si fa nulla per valorizzarlo. Vogliamo quindi arrivare ad ottenere lo Schioppo come bene comune, come Monumento Naturale oppure come Parco del Fiume Cosa».

Lo scorso settembre, Mauro Buschini, Presidente del Consiglio Regionale si era recato nell'area per fare un sopralluogo e prendere maggior coscienza delle problematiche che insistono nella zona, ipotizzando anche alcuni interventi.

«Con la Regione siamo sempre in stand-by – spiega Bracaglia- qualche parola ogni tanto farebbe bene all'organizzazione. Dovrebbero intervenire per restaurare il muraglione della Cascata e mettere in sicurezza gli argini del fiume. In questi giorni, ci sono stati dei solleciti da parte nostra. Aspettiamo fiduciosi. Intanto – conclude- stiamo andando avanti col il sito che sarà arricchito di contenuti e descrizioni per far conoscere alle persone cosa c’è nello Schioppo. Entro la prossima primavera speriamo di avere un regolamento ufficiale, uno statuto e tutte le deleghe utili dal proprietario dei terreni per operare tranquillamente sulla zona».
 

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