I primi sedici anni di gestione Stirpe,
il patron live sul web: «Il Frosinone
sarà sempre protagonista»

I primi sedici anni di gestione Stirpe, il patron live sul web: «Il Frosinone sarà sempre protagonista»
di Stefano De Angelis
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Venerdì 19 Aprile 2019, 16:44

Dalle infrastrutture ai progetti passando per l’appello, rivolto non solo ai tifosi, di fare squadra in nome della condivisione degli obiettivi. È stato un patron Stirpe a tutto campo in una “prima” speciale e assoluta sui canali web del club. Una diretta social, con una pioggia di domande arrivate dai tifosi, in cui il presidente ha anche reso noto che, già da tempo, è terminata l’avventura di Marco Giannitti come direttore sportivo del Frosinone: «Abbiamo risolto il contratto», ha annunciato. L’occasione per l’intervento live è stato l’esito del sondaggio lanciato tra il popolo giallazzurro. Una sorta di esplorazione fondata sul coinvolgimento anche per testare sensazioni, opinioni e senso di appartenenza. Il numero uno del club, però, ha anche rassicurato: «Vogliamo restare protagonisti del calcio che conta». L’ha ribadito commentando le slide proiettate dietro di lui che si sono completate con spicchi di percentuali, le risposte dei sostenitori di fede canarina, in concomitanza con il raggiungimento di un traguardo: i «sedici anni di gestione Stirpe». Il giudizio dei seguaci del Leone è stato più che positivo: «ottimo» per il 23%, «buono» per il 38% e «sufficiente» per il 21%. Solo in pochi, il 18%, si sono dichiarati insoddisfatti: «insufficiente» è il parere del 13%, «scarso» del 5%.

IL PRESIDENTE
«Dopo tanto tempo era giusto confrontarsi con i tifosi al termine di un ciclo per capire dove siamo e dove vogliamo arrivare - ha spiegato patron Maurizio Stirpe -. Questo percorso deve basarsi su una condivisione di obiettivi, solo così si può pensare di raggiungerli con entusiasmo e passione che devono permeare l’ambiente del club. Ci sono fasi della vita di un club che debbono essere affrontate. C’è la programmazione di aspetti, di assetti e a mio avviso questo ragionamento avremmo dovuto farlo anche se il Frosinone navigasse (in classifica) in acque meno agitate di oggi». Stirpe ha poi proseguito: «Commentare 16 anni di gestione non è semplice per chi l’ha vissuta come me: dobbiamo sempre ricordarci il punto di partenza, il percorso fatto, i valori che siamo stati capaci di esprimere, gli sforzi e i sacrifici. Il Frosinone è una realtà che vive nel mondo professionistico che conta, non ha bisogno di eroi per provare a realizzare il suo progetto e di questo i tifosi devono avere un’attenta considerazione». Poi è passato all’analisi. «Il risultato, con oltre l’80% che si definisce da moderatamente a molto soddisfatto, per me è motivo di orgoglio e costituisce una spinta per provare a fare un altro step di crescita».

LE SLIDE
Capitolo infrastrutture, nuovo stadio e dintorni («ottimo» per il 75% di chi ha risposto al sondaggio, «buono» per il 20,4%). «Questa ampiezza di consenso me l’aspettavo, anche se l’opera non è ultimata. Ci sono dei passaggi da compiere: l’apertura del Frosinone village, la realizzazione dei servizi intorno allo stadio, resta l’impegno, ma dipende anche dal Comune, per la ristrutturazione dell’anello e poi c’è la questione della strada per i tifosi ospiti».
Progetti («ottimo» 23,6%, «buono» 50,7%). «Abbiamo seguito lo sviluppo delle infrastrutture da un lato, quello del settore giovanile e dell’identità del club dall’altro. C’è poi il completamento del centro sportivo di Ferentino, dove intendiamo spostare tutta l’area tecnica. Già ci sono i progetti esecutivi. Il settore giovanile resta centrale per valorizzare quello che saremo in grado di saper proporre. Svilupperemo anche il settore femminile».
Marketing («buono» 52,5%, ottimo 9,7%). «Puntiamo a una maggiore fidelizzazione per provare ad alzare l’asticella della valenza del volume del progetto».
Risultato sportivo («sufficiente» 20,7%, «buono» 22,9% e «ottimo» 20,7%). «Non può vederci soddisfatti, ma sono i punti di partenza che si devono valutare per dare un giudizio complessivo. Abbiamo sfruttato la prima esperienza in Serie A e il “paracadute” per realizzare la base infrastrutturale minima, necessaria. Poi il modo con cui abbiamo centrato l’obiettivo (il secondo salto in A) ci ha rubato tante energie. Se fossimo stati promossi direttamente, avremmo avuto un mese in più per organizzarci: i playoff sono finiti molto tardi e il campionato di A era alle porte. Nella prima fase abbiamo accusato un ritardo di preparazione, la partenza è stata disastrosa. Abbiamo scontato i cambiamenti apportati nella squadra: in alcuni casi abbiamo sbagliato delle scelte, ma è giusto che anche i calciatori si assumano le proprie responsabilità. Io me le prendo tutte, ma è ovvio che non è così. Ora dobbiamo scendere in campo per provare a giocarci tutte le chance di salvezza fino alla fine. Altrimenti ci rimboccheremo le maniche per affrontare una stagione sempre da protagonisti», ha concluso Stirpe.
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