Scoperta maxi frode con il carburante, denunciate 116 persone e sequestrati beni per 40 milioni di euro

Scoperta maxi frode con il carburante, denunciate 116 persone e sequestrati beni per 40 milioni di euro
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 11:57

Sequestrati beni per oltre 40 milioni di euro,  denunciate 116 persone, di cui uno tratto in arresto, ed accertate fatture false per oltre 500 milioni di euro.

Questo il bilancio dell'operazione portata a termine in queste ore dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Frosinone che ha portato alla scoperta di un’altra maxi frode nel settore dei prodotti petroliferi attraverso l'evasione fiscale e l'immissione in commercio di carburante a prezzi di gran lunga inferiori alla media del mercato. 

L'inchiesta ha interessato al centri del Lazio

Al termine delle investigazioni, la procura della Repubblica di Cassino, diretta dal procuratore Luciano d’Emmanuele, ha emesso, in via d’urgenza, un decreto di sequestro finalizzato alla confisca per un ammontare di oltre 40 milioni di euro, quale provento di attività illecita posta in essere da parte di un pericoloso gruppo criminale operante su tutto il territorio nazionale, composto da numerosi soggetti e società, che ha visto coinvolti anche soggetti contigui alla criminalità organizzata campana del clan camorristico Formicola.

In tale contesto, infatti, tra i soggetti destinatari del suddetto provvedimento giudiziario vi sono anche alcuni pregiudicati, contigui al predetto clan camorristico, operante prevalentemente in provincia di Napoli, risultati peraltro già coinvolti in recenti attività investigative in materia di applicazione di misure di prevenzione previste dalla vigente legislazione antimafia.

Le operazioni di sequestro hanno riguardato le disponibilità finanziarie di 4 società aventi sede legale nelle province di Frosinone e di Napoli, nonché le disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili di 6 soggetti, amministratori di diritto e di fatto delle predette.

Sottoposti a sequestro decine di immobili, alcuni dei quali anche di pregio, nonché vari terreni siti nelle province di Frosinone, Napoli, Avellino, Campobasso e Cosenza, autovetture, motocicli, partecipazioni in altre società, ingenti disponibilità finanziarie ed un’imbarcazione ormeggiata nel porto di Torre del Greco.

L'attività di indagine è stata avviate nel 2018, a seguito di due distinte verifiche fiscali effettuate nei confronti di una società di capitali operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi, avente sede in Sora.

In poche parole dai documenti è emerso che le compravendite di caraburante avvenivano soltanto sulla  carta attraverso fittizi passaggi con società cartiere appositamente costituite al fine di evadere le imposte.

In questo modo in prodotti petroliferi potevano essere messi in commercio a prezzi notevolmente inferiori perfino al costo di produzione.

Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, nella persona del Sostituto Procuratore, Dott. Roberto Bulgarini Nomi, hanno consentito di individuare decine di società coinvolte, aventi sede su tutto il territorio nazionale ed in particolare in provincia di Roma, Napoli, Milano, Verona e Latina, che a vario titolo hanno posto in essere plurime condotte illecite, quali l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l‘omesso pagamento dell’IVA tramite il rilascio di false dichiarazioni d’intento prive dei prescritti requisiti di legge, nonché l’occultamento delle scritture contabili, al fine di impedire la ricostruzione della movimentazione dei prodotti petroliferi commercializzati.

Nell'ambito della stessa indagine nel dicembre 2020 le Fiamme Gialle ciociare hanno tratto in arresto un imprenditore della provincia di Latina, procedendo a sottoporre a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, numerosi beni per un valore di oltre un milione di euro.

Le attività ispettive amministrative, sotto il profilo tributario, poste in essere su tutto il territorio nazionale parallelamente alle concomitanti attività di polizia giudiziaria, hanno consentito di accertare complessivamente ricavi non dichiarati sottratti a tassazione per circa 300 milioni di euro, costi indeducibili per 63 milioni di euro, nonché imposte evase quantificate in circa 200 milioni di euro derivanti dall’enorme volume di false fatturazioni rilevate, ammontanti a oltre 500 milioni di euro.

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